Missione dell’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso con l’obiettivo di riportare in Lombardia i medici andati a lavorare all’estero offrendo una serie di incentivi.
“Ci recheremo anche a Washington – ha spiegato l’assessore – non solo perché lì ha sede il Dipartimento della Sanità. Ma soprattutto perché è presente uno dei più importanti punti di riferimento della medicina moderna e della scienza futura. Qui, così come in tante altre strutture sparse per il mondo, lavorano, medici italiani, ricercatori, scienziati”.
“Con il presidente Fontana abbiamo chiesto alla nostra ambasciata di riunire tutti questi per spiegare loro qual è il nostro progetto, quella che è la nostra visione della sanità pubblica in Lombardia e quelle che sono le nostre intenzioni, le nostre aspettative”.
Soltanto nel 2023 sono “fuggiti” all’estero 630 professionisti ed il quadro è in continuo peggioramento.
“Ogni giorno firmo un paio di documenti necessari ai colleghi per lavorare fuori dall’Europa, senza contare i certificati di onorabilità professionale per chi invece resta nell’Unione europea, in Svizzera e nell’area Vedi (Islanda, Liechtenstein, Norvegia)” le parole di Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine di Milano.
Ad aprile Bertolaso si era già recato in Argentina e Paraguay con l’obiettivo di avviare una cooperazione con questi Paesi e reclutare personale infermieristico, in particolare tra gli italiani ivi residenti e i loro discendenti.