Salta a sorpresa al Csm il processo disciplinare a carico del giudice Antonio Esposito, il presidente del collegio che in Cassazione ha condannato Silvio Berlusconi per frode fiscale a conclusione dell’inchiesta Mediaset, per un impedimento legato a ragioni di salute del diretto interessato.
Oggi il magistrato doveva comparire per la prima volta davanti alla Sezione disciplinare per rispondere all’accusa di aver violato i doveri di riserbo e correttezza per un’intervista concessa al Mattino di Napoli qualche giorno dopo la sentenza nei confronti del leader di Forza Italia e prima del deposito delle motivazioni; una esternazione che fece molto rumore, anche per il titolo scelto dal quotidiano per presentarla ("Berlusconi condannato perche’ sapeva, non perche’ non poteva non sapere"), che scateno’ un mare di polemiche e che fu parzialmente smentita dallo stesso giudice con l’accusa al giornale di aver manipolato il testo. Ma, spiazzando un po’ tutti Esposito non si e’ presentato e ha fatto invece recapitare a Palazzo dei Marescialli una lettera del suo difensore – l’ex Pm di Mani Pulite Pier Camillo Davigo, ora suo collega in Cassazione – accompagnata da un certificato medico.
Una missiva portata a mano di primo mattino al Csm dalla figlia del magistrato i cui si fa presente "l’impedimento assoluto" a partecipare all’udienza per un ricovero in una clinica romana: Esposito deve sottoporsi ad un intervento chirurgico, spiega il certificato allegato, con una prognosi di tre giorni. Preso atto della documentazione e non essendoci state obiezioni da parte del rappresentante dell’accusa,il sostituto Pg della Cassazione Ignazio Juan Patrone, il vice presidente del Csm Michele Vietti ha rinviato il processo al 3 luglio.
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