Archiviata la terza prova scritta, con il cosiddetto ‘quizzone’, la strada e’ ora in discesa per i circa 500 mila maturandi 2012. Resta da superare l’ultimo scoglio degli orali e poi potranno mettersi in tasca l’agognato diploma.
Stamani gli studenti, che mercoledi’ scorso hanno affrontato il tema di italiano e giovedi’ la prova specifica per i singoli corsi di studio, si sono cimentati con la verifica multidisciplinare, preparata da ciascuna commissione d’esame, il quizzone appunto. Anche se in realtà ai candidati, come di consueto, sono state proposte domande sia a risposta chiusa sia a risposta aperta, ma anche trattazioni sintetiche o esercizi.
Stando a un sondaggio recente, per il 64% degli studenti la terza prova è anche piú difficile delle altre. Un giudizio confermato da una indagine on line realizzata da Universinet dalla quale e’ emerso che la Maturità 2012 sarà ricordata come la piú "tosta" del decennio (per il 67,2% degli intervistati), ma anche, per il 54%, piú "seria" delle precedenti. Cio’ non toglie che, secondo un’altra indagine post esame svolta da Studenti.it il 29% dei maturandi ha copiato.
Gia’ dalle prime ore del mattino i candidati, oltre che chiedere aiuto nei vari Forum, hanno fotografato e postato su Facebook e Twitter le domande: ed esercizi di matematica e di fisica, traduzioni di inglese, economia hanno trovato risposta sui social network grazie a una gara di solidarietà tra gli utenti. E certamente non sara’ stato un caso isolato lo studente di Udine che, sotto promessa dell’anonimato, ha confessato di aver sostenuto la prova utilizzando una calcolatrice programmabile, nella quale aveva opportunamente stivato informazioni utili.
Intanto, il ministro Profumo, da Torino, ha stoppato le polemiche sollevate dalla traduzione dal greco di Aristotele, ritenuta da tanti, ragazzi ma anche insegnanti, troppo ostica. ‘Basta lamentarsi, piuttosto si rifletta – ha ammonito – su quanto fatto durante l’anno scolastico. Mentre nel passato c’era molta piú attività di traduzione, in questi anni questa si è un po’ vanificata. Peró le scuole sono scuole e quindi bisogna che non ci si lamenti della prova. Si deve eventualmente fare una riflessione se si è fatto abbastanza durante l’anno. Bisogna prendere la prova con molta serenità. Ci sono prove un po’ piú severe e prove un po’ meno severe. Nella valutazione come sempre sarà tenuto conto – ha assicurato il ministro – anche di quello che è stato il risultato medio. Se noi abbassiamo sempre i nostri livelli non credo che facciamo del bene al nostro paese’.
Smorzata una polemica ne nasce un’altra. L’Unione degli studenti boccia l’ipotesi, ventilata da tempo e tornata di attualita’ in questi giorni, di una prova nazionale Invalsi in sostituzione dell’attuale terzo scritto della Maturità. "L’Invalsi la chiama oggettività e invoca la costruzione di una vera ‘cultura della valutazione’, ció che in realtà si vuole mascherare – afferma – è l’invasività con cui i test Invalsi, piazzati oramai in tutti i cicli della formazione, impoveriscono la didattica e promuovono una sterile cultura della competizione’. Di diversa opinione gli studenti dell’Udc secondo i quali ‘garantire una prova uniforme per le centinaia di migliaia di studenti che ogni anno affrontano la maturità rappresenterebbe un segnale di equità. Crediamo che sia giusto – ha spiegato Virgilio Falco, portavoce nazionale di StudiCentro – uniformare la difficoltà delle prove per gli studenti di tutta Italia, senza peró limitare gli studenti a quiz standardizzati ma arrivando a proporre prove che possano esaltare la creatività e l’ingegno dei maturandi’.
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