Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, ricorda i 17 lavoratori di varie località del bellunese che, il 30 agosto del 1965, persero la vita sotto la valanga che investì il cantiere per la costruzione di una diga a Mattmark, in Svizzera, sul ghiacciaio dell’Allalin.
“La storia dell’emigrazione non è fatta solo di numeri, statistiche e date: dietro ogni numero ci sono uomini e famiglie, lavoro e fatiche, speranze e dolori. Per questo, una data come quella di oggi deve rimanere scolpita nella memoria e far riandare con il pensiero a quanti bellunesi molti anni fa persero la vita nel tentativo di costruire, per sé e per i propri cari, un futuro migliore. A quegli operai dobbiamo moltissimo: il loro sacrificio non è stato vano, anzi: ha contribuito a raccontare la storia della nostra regione e la nostra identità attraverso singole storie individuali. Se oggi il Veneto è una terra operosa lo dobbiamo proprio a quanti, prima di noi, hanno tracciato un solco. Oggi abbiamo il dovere di ricordare, per ringraziare”.
“Mattmark – conclude Zaia – ha segnato una cesura nella storia dell’emigrazione veneta e italiana. Per questo deve rimanere un simbolo: non dobbiamo dimenticare quegli uomini, ai quali vanno la nostra gratitudine e il nostro rispetto”.