Il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, è stato a Napoli, alla sede del quotidiano Il Mattino, per presentare il proprio libro dal titolo ”Avanti”. Renzi ha discusso a tutto tondo della politica italiana, passata e futura, e sulle prossime mosse del PD sui principali temi di attualità, dai migranti passando per le banche arrivando all’Unione Europea.
Sullo ius soli, ha detto l’ex premier, “sto con Gentiloni, nessuna polemica”. “Diamo una mano al presidente del Consiglio, che e’ un esponente del Pd. Diamo un sostegno profondo. Lui ha scelto cosi’ sullo ius soli e noi siamo con lui. E si va a votare quando decideranno il Presidente Mattarella e il presidente del Consiglio, ragionevolmente a scadenza della legislatura”.
La legge elettorale? “Si fa con il consenso di Grillo e Berlusconi”.
Se Silvio Berlusconi sceglie l’alleanza con Matteo Salvini c’è solo da fargli gli “auguri”, secondo Matteo Renzi. Il leader Pd risponde così quando gli viene ricordato che Berlusconi ha detto di non essere interessato ad un governo con il Pd. “Berlusconi ha già votato due governi sostenuti dal Pd, Monti e Letta. Non ha mai votato la fiducia a me. Ognuno corre per vincere, se rimane questa legge elettorale chi fa il 40% governa. Berlusconi dice: mai al governo con il Pd e Renzi, voglio andare al governo con Salvini. Bene, auguri”. Il punto è, conclude Renzi: “Berlusconi fa il popolare europeo o il populista europeo?”.
Sui migranti Renzi ha ribadito la necessità di “aiutarli a casa loro, ma davvero però, non come la Lega che anziché portarci investimenti in Africa ci portava i diamanti”. Dunque “non credete ai faciloni e a chi soffia sul vento della paura”, non possiamo accogliere tutti ma abbiamo il dovere di dare una mano a quelle popolazioni, ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio, che è tornato a boccare il reddito di cittadinanza: “Voglio lavoro per tutti, non assistenzialismo”.
Parlando di Pd, poi, ha affermato: “Al nostro interno possiamo discutere ore e ore e spaccare il capello in quattro, ma fuori di noi ci sono due populismi: quello del M5S e quello salvinista. Se continuiamo a discutere e litigare facciamo del male alla prospettiva riformista”. “Non si può stare dalla mattina alla sera a discutere degli equilibri delle correnti romane. A settembre io salgo su un treno e inizio a girare l’Italia, per provare a fare le riforme, finalmente, con gli italiani”.
Discussione su questo articolo