Un tempo si gridava “mamma, li turchi!”, ora Bersani & Co. gridano: “mamma, Matteo Renzi!”. Con la “dabbenaggine” che lo contraddistingue il Pd ha gia’ preparato la squadra di governo, tanto e’ sicuro di vincere le elezioni 2013. Vendere la pelle dell’orso prima di averlo “accoppato”, porta sempre scalogna. E’ accaduto anche nel 1994. I compagni erano sicuri di vincere, invece Berlusconi frantumò la gioiosa macchina da guerra di Achille Ochetto.
Nell’ipotetico governo del Pd figurano Bersani, Bindi, D’Alema, Veltroni, Fioroni, Tabacci e persino Nicky Vendola che vuole andare al governo esclusivamente per approvare la legge per il matrimonio dei gay perche’ lui vuole sposare il suo “amichetto”; insomma, largo ai giovani… dinosauri!
Matteo Renzi ha distrutto tutte le loro certezze. E’ diventato la loro spada di Damocle che potrebbe trafiggere e fracassare il cranio dell’establishment del Pd. I “mammasantissima” del partito sono terrorizzati e, per sopravvivere, momentaneamente hanno messo da parte i loro antichi odi per coalizzarsi contro il pericolo numero uno. Prima era la paura di Berlusconi ad unire i “notabili” del Pd, ora e’ Matteo Renzi. Il coraggio della paura ha fatto sempre miracoli. Renzi e’ l’unico “uomo nuovo” nel Pd ed e’ l’unico che parla di politica: quella vera. Una sua vittoria alle primarie equivarrebbe ad una straordinaria rivoluzione che all’istante rottamerebbe tutto il vecchio apparato del Pd. Bersani forse solo ora sta capendo che il Pd non ha un programma e non può controbattere Renzi che ne ha uno ben preciso, seppure quasi simile a quello del Pdl. Come arginare l’effetto Renzi?, si domanda Bersani, che non ha capito che non può fermare il nuovo che avanza.
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