Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna nei Balcani dopo le visite in Slovenia, Croazia, Serbia e Montenegro nella primavera dello scorso anno. Balcani che rappresentano insieme al Mediterraneo uno dei due fronti caldi che vedono l’Italia e conseguentemente l’Europa particolarmente esposte.
Il Capo dello Stato sarà infatti a Sarajevo, sabato, per un incontro con il Collegio di Presidenza della Bosnia Erzegovina; domenica per partecipare al vertice Brdo-Brioni, un forum informale promosso dalla Slovenia nel 2010, che riunisce tutti i Paesi dell’area, vale a dire quelli della ex Jugoslavia e l’Albania.
Ogni anno viene invitato un ospite straniero e questa volta la scelta è caduta su Mattarella, un chiaro riconoscimento del ruolo che l’Italia ha giocato e continuerà a giocare nella regione balcanica, considerata una priorità della nostra politica estera.
Tanti i temi sul tappeto. In primo luogo l’impegno dell’Italia per la stabilizzazione dei Balcani. Non è un caso, del resto, se le prime visite ufficiali del Capo dello Stato, quando fu eletto, furono in Slovenia, Croazia, Serbia e Montenero. Nel suo discorso, quindi, il presidente della Repubblica ribadirà l’appoggio dell’Italia all’allargamento dell’Unione europea ai Paesi balcanici. Consolidare l’area balcanica, per l’Europa e per l’Italia, è anche un obiettivo fondamentale per la sicurezza, viste le preoccupazioni esistenti per l’affermarsi, in particolare in Bosnia, di correnti islamiche più radicali. Altro tema fondamentale è quello dell’immigrazione, con la necessità di gestire i flussi provenienti dalla cosiddetta rotta balcanica.
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