“Sono sotto gli occhi di tutti le conseguenze del cambiamento climatico nella vita delle popolazioni: esse sempre più frequenti e pervasive, soprattutto nelle aree più fragili del mondo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto a Palermo in occasione del XVI Simposio Cotec – Competitività Tecnologica Europa. Accanto a lui Felipe VI, Re di Spagna, e Marcelo Rebelo De Sousa, presidente della Repubblica Portoghese.
Ieri il capo dello Stato ha fatto da “cicerone” nella sua città natale per il reale spagnolo e per il presidente portoghese. Nel pomeriggio, i tre capi di Stato hanno fatto ingresso nella cattedrale di Palermo, ricevuti da monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo metropolita di Palermo, ed effettuano una breve visita alla cattedrale normanna, che ospita la tomba di Federico II ma anche di padre Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 e proclamato Beato venti anni dopo.
Al termine, Mattarella ha accompagnato Re Felipe VI e il presidente Rebelo De Sousa in una visita guidata del centro storico di Palermo. Oggi, invece, il Simposio al Teatro Massimo: “L’esigenza pressante di fornire risposte attendibili e durature si aggiunge alla necessità di porre riparo a disuguaglianze che accrescono, in molteplici aree del globo, le condizioni di disperazione e di abbandono – afferma il capo dello Stato – Se la crescita dell’economia globale negli ultimi decenni ha riversato qualche stilla di risorse verso le aree meno fortunate, pandemia e rinnovate tensioni internazionali, a partire dalla guerra scatenata dalla Federazione Russa contro l’indipendenza dell’Ucraina, hanno provocato un rallentamento delle economie, con una contrazione delle capacità di spesa in tutti i Paesi e soprattutto in quelli a più basso reddito. Le tensioni geopolitiche rischiano altresì di alimentare progressive fratture nei rapporti internazionali, tali da compromettere il contesto degli accordi raggiunti in sede globale nello stesso sistema delle Nazioni Unite. Con il rischio di riproporre la narrativa di un mondo diviso tra un club di Paesi agiati e arroccati nel loro egoismo, di Paesi protagonisti, come i Brics, di un impetuoso, talvolta contraddittorio, ciclo di sviluppo e, infine, di Paesi del sud abbandonati a un destino di povertà”.
“Non possiamo farci guidare soltanto dalle emergenze. L’impegno nel realizzare gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite richiama a un’azione ad ampio raggio, in grado di coinvolgere più attori possibili” sottolinea Mattarella, che poi aggiunge: “La Repubblica Italiana è chiamata a fare la sua parte, in occasione degli appuntamenti multilaterali dei prossimi mesi, a partire dal secondo vertice Onu di luglio sui Sistemi Alimentari, in seno al G20 e alla COP28 sul clima. Nel 2024, con la presidenza del G7, l’Italia avrà inoltre la possibilità di orientare l’agenda dei lavori verso un coordinamento con i Paesi partner con uno sguardo di lungo periodo. Sicurezza alimentare, clima, energia e investimenti in infrastrutture sostenibili saranno aree di interesse, con particolare riferimento al continente africano. È in gioco – avverte il presidente della Repubblica – la prosperità dell’intero pianeta”.