Nell’anno dedicato alle radici italiane nel mondo, la terza edizione di Roots-in intende approfondire il rapporto tra turismo delle radici e Made in Italy, “due mondi che, insieme raccontano una storia straordinaria di appartenenza, di tradizione e di innovazione, capaci di portare la nostra cultura oltre i confini nazionali e di creare un legame autentico con chi, dall’estero, guarda all’Italia non solo come meta turistica, ma come un luogo del cuore” ha affermato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che ieri a Matera – come riferisce Le Cronache Lucane – ha aperto i lavori della terza edizione della Borsa internazionale del Turismo delle Origini promossa da Apt e Regione Basilicata in collaborazione con Enit e con il patrocinio del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
“Il turismo delle radici è un fenomeno che coinvolge, secondo le stime, oltre 80 milioni di persone nel mondo, spesso discendenti di italiani emigrati all’estero, che sentono il desiderio di riconnettersi con le proprie origini, di riscoprire la terra dei propri nonni, e magari di ritrovare le tradizioni e i valori che sono stati tramandati nella loro famiglia – ha aggiunto -. Questo tipo di turismo, quindi, non è solo un viaggio geografico, ma anche e soprattutto un viaggio emotivo, che consente di riscoprire la propria identità attraverso i luoghi, le persone e le storie che hanno segnato la propria famiglia».
«Il turismo delle radici rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese, sia dal punto di vista culturale che economico. Si tratta di una forma di turismo che va al di là delle mete più conosciute e popolari: chi viaggia per riscoprire le proprie radici è spesso interessato a piccoli borghi, tradizioni locali, luoghi autentici, lontani dalle classiche rotte turistiche”, “con il giusto sostegno e una visione lungimirante, possiamo trasformare il turismo delle radici in una risorsa fondamentale per il nostro Paese, capace di portare benefici non solo economici, ma anche sociali”.