Innamorato di Santo Domingo, tanto da sposare una ragazza dominicana di 21 anni; appassionato di calcetto, uomo di poche parole con i vicini e con un’azienda di integratori dietetici, la Pharma Dietetics, a meno di 50 metri da casa, che con la morte del padre sei mesi fa era stata messa in liquidazione e ora ha una nuova proprieta’ che si e’ accollata i debiti. Massimiliano Spelta, ex imprenditore di 43 anni, freddato ieri in via Muratori a Milano con la moglie dominicana, Carolina Ortiz Pajaro, nel complesso hi-tech di via Mecenate, di fronte al centro di produzione della Rai, dove viveva, si vedeva ben poco, come gran parte degli abitanti del centinaio di appartamenti lussuosi in stile archeologia industriale i quali di solito durante il giorno sono fuori per lavoro e affidano i bimbi piccoli alle domestiche.
Massimiliano, pero’, e la sua donna, uccisi ieri in un agguato in piena regola e in un luogo di bar e ristoranti in centro a Milano, sembra che un lavoro non lo avessero. Nella loro casa, al quarto piano di un complesso ristrutturato, immerso nel silenzio, dove si trovava l’ex fabbrica del conte Caproni, che produceva aerei, gli investigatori della Squadra mobile di Milano hanno trovato quasi 50 grammi di cocaina. Certo non pochi, ma non in quantita’ tale da motivare in modo convincente un’esecuzione cosi’ barbara della quale l’imprenditore e la moglie sono rimasti vittime e dalla quale e’ scampata solo la loro bambina di due anni, che Carolina teneva tra le braccia, e che ora sara’ affidata alla sorella di Massimiliano. ‘L’avro’ visto una quindicina di volte in due anni, e lei una volta sola – spiega un vicino che e’ stato anche consigliere di scala e che conosce quindi un po’ tutti -. Non c’e’ mai stato nessun problema con loro. Sembrava non ci fossero’. Il vicino di pianerottolo conosceva ancor meno quell’uomo di mezza eta’, calvo e con il pizzetto, che fumava il sigaro, e la sua donna.
Ieri, in tarda serata si e’ ricordato di loro perche’ gli agenti hanno forzato la porta per eseguire la perquisizione. E sulla porta dell’appartamento ne sono rimasti i segni. In via Mecenate, quindi, Massimiliano e Carolina vivevano un poco come fantasmi: ‘Nessuna visita negli ultimi due anni, nessun rumore’, racconta il vicino. E che l’avvenente ragazza uccisa, con la sua piccola, non fosse stata per nulla notata lascia pensare che la coppia fosse spesso lontano. Secondo i vicini, Massimiliano era tornato da Santo Domingo da un paio d’anni, forse per far nascere la piccola in Italia.
Certo e’ che con l’azienda ereditata dal padre non aveva avuto fortuna, tanto che era stata messa in concordato preventivo. Forse dopo il tracollo aveva cominciato a frequentare persone poco raccomandabili: ed e’ stata la sua fine e quella di Carolina che, gia’ colpita e agonizzante, ha avuto la forza di affidare la figlia a un passante prima di perdere i sensi.
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