Massimo Romagnoli è libero. Finalmente. ItaliaChiamaItalia ha seguito la sua vicenda fin dall’inizio. Nel dicembre del 2014 Romagnoli viene arrestato a Podgorica, in Montenegro. L’accusa è pesantissima: traffico d’armi internazionale.
“Arrestato l’ex deputato”, “Vendeva armi alle Farc”, titolano i giornaloni. Del caso per qualche giorno si parla ovunque, poi più nulla. Romagnoli diventa uno dei tanti detenuti italiani all’estero dimenticati dal sistema italiano, soprattutto quello dell’informazione.
Con Italiachiamaitalia.it continuiamo a raccontare la sua storia, il trasferimento nel carcere americano, diamo voce ai suoi pensieri dalla prigione. Ci facciamo promotori di iniziative volte ad aiutare il detenuto Romagnoli così come abbiamo fatto in tanti altri casi di detenuti italiani nel mondo. Abbiamo provato, sempre con l’intenzione di aiutare Massimo, ad avvicinare il partito, gli amici più cari, la famiglia. Ma ci abbiamo messo poco a capire che ogni volta era come scontrarsi contro un muro di gomma.
L’ex deputato azzurro, che in Europa faceva politica anche con il suo Movimento delle Libertà, è stato condannato a 4 anni e ha scontato 32 mesi, uscito in anticipo per buona condotta. E’ fuori, è tornato sereno, libero.
ItaliaChiamaItalia lo ha raggiunto telefonicamente nella sua casa in Grecia, dove si trova in questi giorni. “Stavo leggendo un libro”, ci dice, “ora leggo moltissimo”.
Finalmente libero. “Sono un Massimo Romagnoli molto cambiato”. Come? “In meglio, penso. Ho perfezionato il mio inglese, ho imparato una nuova lingua, lo spagnolo, e in carcere ho letto almeno una cinquantina di libri”. Non solo: “Ho conseguito tre master importanti, uno in pubbliche relazioni, l’altro in amministrazione d’impresa e un altro ancora in politica internazionale”.
Se ti volti indietro cosa vedi? “Il passato non si può cambiare, il futuro sì”, dice. “In carcere ho trascorso diversi mesi in completa solitudine, ho potuto così analizzare il mio percorso di vita, rivedere tutti i miei errori, per non rifarli in futuro”. Massimo si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Nella mia vita ho fatto del bene a tante persone, ma nessuna di loro si è degnata di contattarmi o di inviarmi uno scritto. Lì ho potuto capire chi è realmente mio amico e chi non lo è”.
Ok, Romagnoli adesso è fuori. Cosa farà?
Sono in Grecia, sarò a Bruxelles prima di domenica e poi a Roma. Ho diversi incontri già fissati.
Che tipo di incontri?
Di lavoro.
Politica no?
Anche.
Non dirmi che pensi alla candidatura.
Non sto cercando di ricandidarmi.
E allora?
Ho ricevuto alcune proposte.
Da chi?
Beh, io sono da sempre Forza Italia.
Dunque dal partito si sono fatti sentire e ti hanno parlato della possibilità di una candidatura in Europa alle prossime elezioni politiche?
Proprio così. Ma non è stato il Sen. Vittorio Pessina. E siccome è lui il responsabile nazionale del dipartimento Italiani all’estero di Forza Italia, ho intenzione di contattarlo nei prossimi giorni.
Perché qualcuno dovrebbe votare Massimo Romagnoli dopo tutto quello che è successo?
Proprio perché ho avuto questa esperienza posso aiutare persone la cui unica colpa è stata di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Amarcord. Saputo? L’On. Guglielmo Picchi, suo ex collega, da Forza Italia è passato alla Lega.
Semplicemente un traditore che sputa nel piatto dove ha mangiato.
Sei sereno?
Sereno e caricato a mille, ho già tanti progetti sul tavolo, per un futuro emozionante e tutto da vivere.
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