Maurizio Martina, candidato alla segreteria del Pd, questa sera a Torino, rispondendo ad una domanda sulla Tav, ha detto: “Io penso che chi fa il vicepremier di un governo non possa buttare la palla in corner dicendo ‘referendum’, deve dire chiaro a questo territorio si’ o no, deve prendersi delle responsabilità”.
“Se non ne e’ capace come governo – ha aggiunto Martina – ne deve trarre le conseguenze e dire la verita’, cioe’ che non e’ in grado di prendere posizione nell’interesse nazionale, perche’ deve tenere al suo interno tutto e il contrario di tutto”.
Per Martina “ancora oggi il governo si e’ arrampicato sugli specchi e ha messo in scena una divisione radicale e profonda tra le sue anime”. “Se Salvini ha firmato quel contratto con scritte cose che in qualche modo si sta rimangiando – ha aggiunto – lo deve dire chiaro ai cittadini perche’ l’ambiguita’ che continua a trascinare questo governo su un tema fondamentale come quello delle infrastrutture, viene poi pagato a caro prezzo dal nostro Paese. Che ci sia un ministro che dica ‘per me si’, pero’ referendum’ vuol dire dire ai cittadini ‘non sono in grado di fare il ministro’ e questo e’ inaccettabile”.
Per Martina “la manifestazione si’ Tav di sabato a Torino e’ una iniziativa importante, come e’ stata importante la piazza di qualche mese. C’e’ una domanda di chiarezza che cresce nel territorio su un punto strategico come quello della Tav”.