Maurizio Martina, reggente del Pd, in un intervento pubblicato su Repubblica traccia la rotta, a modo suo, per far “ripartire” il Partito Democratico. Secondo Martina è necessaria oggi più che mai “una nuova prospettiva democratica in grado prima di tutto di rimettere al centro del nostro impegno l’urgenza di un valore antico, ma quanto mai attuale: la giustizia”.
“Abbiamo bisogno – prosegue – di organizzare una nuova risposta ai bisogni di protezione dei cittadini. L’alternativa all’individualismo e alla chiusura torna ad essere la comunità. Ci sono battaglie da condurre e sono sfide di giustizia. Che si tratti delle donne ancora sottopagate nei loro lavori e nella loro fatica di conciliazione coi tempi di vita, che si ascoltino le voci di tanti giovani del mezzogiorno senza prospettive e certezze, che si pensi a lavoratori e disoccupati a cui garantire concretamente protezione e reddito con strumenti realmente universalistici o che si affronti il futuro delle periferie urbane dove è più evidente il bisogno di costruire integrazione e sicurezza nella piena cittadinanza”.
Bisogna “rimettere al centro la giustizia sociale, rispondere ai bisogni con una idea forte di comunità, dare forma a nuovi diritti ma anche a nuovi doveri e responsabilità”.
Insomma, “si tratta di realizzare un vero cambio di prospettiva, prendendo certamente anche il buono che abbiamo seminato in questi anni che c’è e va riconosciuto. Dobbiamo affrontare la questione ineludibile della sostenibilità integrale dello sviluppo a partire dalla sua svolta ecologica. E riproporci come il soggetto capace di sostenere con coraggio il rinnovamento della democrazia rappresentativa, la riforma delle sue istituzioni per garantirne un corretto funzionamento verso persone, famiglie e imprese e nuove pratiche di partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche. Un nuovo contratto sociale capace di proteggere e promuovere. In grado di riconoscere il ‘valore condiviso’, il mutualismo e i cittadini come protagonisti attivi e non solo come consumatori”.