Ha suscitato grande clamore nelle ultime ore la notizia che riguarda l’ambasciatore italiano in India e i nostri due marò, trattenuti nel paese asiatico da ormai oltre due anni, nell’indifferenza dell’Italia e dell’Europa, che – oltre alle solite chiacchiere – non hanno prodotto ad oggi nulla di concreto, nessuna soluzione che possa mettere fine all’incubo che stanno vivendo i nostri fucilieri di Marina, due italiani all’estero (loro malgrado) costretti a stare lontano dalle proprie famiglie e dal proprio Paese per colpa di un’Italia piccola e debole.
La notizia in sintesi è questa: il diplomatico ha chiesto un rimborso di 400 euro alla Farnesina per sistemare una parte della recinzione della sede dell’ambasciata, rovinata – a dir suo e di sua moglie – dai panni stesi dei due marò. La realtà supera sempre la fantasia. Notare che l’ambasciatore guadagna 20mila euro netti al mese: forse avrebbe potuto provvedere da sé? No, la diplomazia italiana – come ogni altra casta – quando si tratta del proprio portafoglio perde ogni pudore. Vergogna!
Riteniamo l’ambasciatore in questione un indegno rappresentante dell’Italia all’estero e chiediamo al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di rimuoverlo subito dall’incarico. L’ambasciatore faccia lavare i panni dei marò a sua moglie!
Intanto la notizia entra in pieno nel dibattito politico. Su Facebook, Franco Frattini – ex ministro degli Esteri del governo Berlusconi –, riferendosi alla presunta richiesta di risarcimento da parte dell’ambasciata a New Delhi (nessuna smentita, al momento, dalla Farnesina né da parte dell’ambasciata in India), commenta: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone "non meritano ulteriori umiliazioni, se non fosse per la dignità che dimostrano ogni giorno". Se la notizia divulgata dalla stampa fosse vera, per Frattini “la farsa e lo sconcerto imporrebbero comunque una reazione decisa della Farnesina".
Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, dichiara: “La condizione dei nostri maro’ peggiora anziche’ migliorare. Le promesse del governo sono a zero. Senza mobilitazione popolare non si muovera’ nulla. Lo capiscano tutti coloro che davvero vogliono il loro pronto ritorno in Italia. A partire dai familiari che debbono dare un segnale chiaro e forte".
Nel frattempo la Corte Suprema di New Delhi ha autorizzato il rinnovo della cauzione per trattenere in ‘libertà condizionata’ in India Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: "Un altro paradossale tocco a uno scenario surreale, umiliante per l’Italia e le sue Forze Armate", spiega Giulio Terzi, diplomatico ed ex ministro degli Esteri, che si dimise in polemica con il rientro dei due marò in India deciso dal governo. "La decisione odierna indiana convalida anzitutto lo stato di fermo, del tutto illegale per il diritto internazionale dei nostri due fucilieri – continua Terzi – Non era certo quello che si aspettavano tutti coloro che seguono con apprensione questa vicenda da 490 giorni: dal momento cioe’ del rinvio in India di Latorre e Girone con la promessa che sarebbero tornati nel giro di poche settimane".
La vicenda dei marò ha creato e sta continuando a creare all’Italia un danno d’immagine a livello internazionale. C’era chi si preoccupava per i “festini” e le olgettine di Silvio Berlusconi, e si è stracciato le vesti di fronte a qualche “cena elegante” svoltasi ad Arcore; dei due marò, invece, a quanto pare se ne infischiano tutti, governo e istituzioni, e persino certa stampa che invece su Ruby e le sue amiche ha gettato fiumi di inchiostro su pagine che colavano sdegno. Riportiamo a casa Latorre e Girone se vogliamo essere considerati uno dei più grandi paesi del mondo, oppure il mondo continuerà a vederci come ciò che in realtà siamo: uno Stivale spuntato, buono da gettare nella spazzatura.
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