Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in una audizione alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato ha parlato tra l’altro anche del caso che riguarda i due marò italiani da oltre tre anni detenuti in India. Sui marò, ha detto il titolare della Farnesina, "continuano i contatti tra i due governi per una soluzione concordata, ma il protrarsi di questa situazione è assolutamente inaccettabile, e quindi questa soluzione deve arrivare prestissimo. Abbiamo posto di nuovo con forza la questione al segretario dell’Onu".
Intanto alla Camera il ministro della Difesa Roberto Pinotti annuncia lo “stop alla partecipazione italiana all’operazione antipirateria della Nato". "Intendiamo terminare anche l’impiego dei Nuclei militari di protezione imbarcati sulle navi mercantili italiane" in riferimento a quanto accaduto ai due marò italiani in India. Tuttavia, “abbiamo deciso di proseguire l’impegno nella missione antipirateria Ue Atalanta – sottolinea il ministro – perche’ se un nostro mercantile viene assalito, non avere nessuna nave italiana in quell’area colpisce direttamente un interesse nazionale. Non e’ la stessa cosa rivolgersi ad una unita’ straniera".
LA POLITICA Ma la politica si fa sentire. Sono tutti stufi di attendere il rientro dei marò all’infinito. “Caso Marò, è una vergogna. Roberta Pinotti risparmi il fiato. Governo chieda scusa. Riportiamoliacasa". Così M5s Montecitorio, in un tweet.
"Marò, insufficienti dichiarazioni Gentiloni e Pinotti: il Governo informi al più presto il Parlamento sulle trattative in corso con l’India!". Lo scrive su Twitter Elio Vito (Forza Italia), presidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati.
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