Pier Ferdinando Casini, leader Udc, in un’intervista a QN, torna a parlare del caso dei due marò italiani ancora bloccati in India dopo oltre due anni: “Adesso riportiamo a casa i marò. Il silenzio del governo è un silenzio operoso, non una dimenticanza o una trascuratezza. Come gli stessi marò hanno sollecitato il 2 giugno nel collegamento con le commissioni congiunte, vogliamo tenere ben distinte le due questioni: l’arbitrato internazionale al quale l’Italia ha deciso di adire e gli spazi di possibile mediazione politico diplomatica che si devono tenere aperti”.
Il presidente della commissione Esteri del Senato spiega: ”Il fatto che in India ci sia stato un cambio di governo non e’ negativo, perché è vero che il premier Narendra Modi può essere più lontano da noi, ma la sua storia personale è molto diversa da quella di una italiana che è poi diventata una preminente figura politica in India. I pregiudizi dell’opinione pubblica indiana, che impedivano la piena libertà di manovra di Sonia Ghandi, oggi non esistono più”.
Casini aggiunge che il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, “sta lavorando molto sul tema marò e lo farà con ancora più efficacia se sarà il rappresentate della politica estera dell’Unione”. Detto questo, “noi dobbiamo essere onesti. L’Europa sullo scenario internazionale non esiste perchè parla con troppe voci ed è afona con l’unica voce che dovrebbe parlare, quella dell’Ue. Quello che sta succedendo a Gaza e quello che è successo con la Russia e l’Ucraina purtroppo ne sono la prova”.
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