Non si sa quando si andrà a votare. La legislatura potrebbe proseguire fino al 2018, oppure interrompersi bruscamente per un ritorno alle urne. Il tempo dirà. Intanto in Italia è piena campagna elettorale e lo stesso vale per gli italiani nel mondo e per la politica che si occupa dei temi legati all’universo dell’emigrazione.
Nei giorni scorsi si è tenuto in Australia il Congresso MAIE organizzato dal coordinatore MAIE Oceania Mario Fera. Al Congresso ha partecipato anche il presidente del MAIE, On. Ricardo Merlo. Proprio in occasione del congresso australiano, Fera si è confrontato con l’On. Marco Fedi, Pd, in un dibattito radiofonico. Dibattito che in realtà al deputato dem non è piaciuto molto…
ItaliaChiamaItalia ha raggiunto telefonicamente Fera in Australia per parlare di MAIE e non solo. Mario prima però si toglie qualche sassolino dalla scarpa e, a proposito di Fedi e del Pd, dice: “Purtroppo mi tocca ribadire che per chi sta al governo non esiste alcuna volontà o possibilità di poter cambiare le cose per quanto riguarda gli italiani all’estero. L’On. Fedi si è definito “continuità”: beh, non ci sto. Noi abbiamo bisogno di un forte cambiamento”.
Mario Fera, imprenditore di successo in Australia, prosegue: “I numeri parlano chiaro, in dieci anni solo tasse e tagli per gli italiani nel mondo, da parte di tutti i governi che si sono succeduti. Solo “mazzate” a partire da Berlusconi, passando poi da Monti per finire a Renzi con la tassa di 300 euro per richiedere la cittadinanza. Solo gli Italiani all’estero pagano ancora l’IMU mentre in Italia è stata abolita. I nostri governanti sono stati solo bravi a spremerci come limoni, senza dare nulla indietro in termini di fondi per la cultura, la lingua, il commercio. Continuare così non ha alcun senso, una svolta è quanto mai necessaria”.
Per la prima volta Fera si è potuto confrontare pubblicamente con un deputato eletto all’estero. “Sin dal saluto iniziale Marco ha fatto intendere che era innervosito e irritato, e questo dimostra che siamo sulla strada giusta: da sempre la vita mi ha insegnato che se dai fastidio, incominciano ad attaccarti e se ti attaccano vuole dire che conti qualcosa e che soprattutto temono le tue idee”. “Il mio interlocutore – sottolinea Feda – ha di fatto continuato a porre l’attenzione su quello che noi siamo, io ribadisco che non sono interessato a quello che sono gli altri, ma, al contrario sono interessato a ricercare e comprendere i veri bisogni degli italiani all’estero, nel mio specifico caso degli italiani in Oceania, per poi proporre leggi e modifiche di legge volte al miglioramento della vita degli italiani fuori dai confini nazionali”.
In che senso il MAIE è diverso degli altri partiti?
“Il nostro è un Movimento che ha come obiettivo il bene degli italiani all’estero ed e’ per questo motivo che vuole proporsi come forza indipendente per poter dialogare con tutte le forze politiche che siano disposte ad attuare provvedimenti e leggi in favore degli italiani residenti all’estero. Mi permetto di suggerire all’On. Fedi di dare un’occhiata ai sondaggi: non vanno molto bene per il Pd. Si renderà conto che sono le persone che hanno saputo cambiare il loro modo di vedere le cose e che hanno avuto idee differenti a cambiare il mondo, non quelle che non vogliono cambiare nulla per non rischiare di perdere posizioni di privilegio”.
Come coordinatore Oceania, quali le prossime iniziative da parte del MAIE?
“Sono già partito con una importante iniziativa a sostegno dei miei connazionali, il 7 Marzo ho inaugurato con il presidente del MAIE On. Ricardo Merlo la prima CASA ITALIA che diventerà un punto di riferimento per gli italiani a Melbourne. Ha come obbiettivo l’accoglimento l’inserimento degli Italiani nel tessuto sociale Australiano. Questa ospitalità senza interesse è per dimostrare che il mio obbiettivo è il bene degli italiani in questa area geografica del mondo. Stiamo inoltre lavorando ad un progetto di lingua e cultura, bisettimanalmente nei nostri locali faremo delle classi di teatro e dramma in lingua italiana per i bambini con l’aiuto di insegnanti Italiani. Se Dio vorrà – conclude – potremmo fare ciò che il governo Italiano non ha mai fatto”.
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