Benedetto Della Vedova, senatore e sottosegretario agli Esteri, su Facebook torna sul tema che riguarda la cannabis legale. Proprio per legalizzare la marijuana, Della Vedova nei giorni scorsi ha depositato una proposta di legge, sottoscritta da quasi trecento parlamentari in maniera trasversale.
Scrive il sottosegretario: “Il tempo delle riforme e’ oggi e occorre consolidare l’impegno riformatore della maggioranza senza temere di sfidare, come e’ avvenuto sull’articolo 18, le consuetudini e i veti di uno schieramento conservatore che in Italia evidentemente non e’ annidato solo nelle fila della sinistra piu’ ideologica, ma oggi comprende organicamente sia l’opposizione di centro-destra, sia la cosiddetta antipolitica grillina. I dati dell’Ocse sulla crescita e quelli dell’Inps sull’occupazione ci confortano nella convinzione che, per ottenere risultati diversi, occorrano politiche radicalmente diverse e il coraggio di perseguirle con determinazione".
"Sui temi economico-sociali, non meno che su quelli istituzionali, il recupero di efficienza del nostro Paese necessita di atti e di scelte di rottura che comportano forse un rischio politico immediato per la tenuta dell’esecutivo e della maggioranza, ma che sono il miglior investimento di medio periodo (Jobs act docet) e non possono essere sacrificate, senza sacrificare anche l’obiettivo cui dovrebbero servire”.
“Per troppo tempo – prosegue Della Vedova – in Italia, le riforme essenziali sono state considerate impossibili proprio per paradossali vincoli di ‘compatibilità politica’. Per questo penso che liberali e riformatori oggi non possano che sostenere, incalzandolo, lo sforzo innovatore dell’esecutivo, a volte contraddittorio ma certamente sincero".
"Per parte mia auspico che lo stesso coraggio e lo stesso rigore possa favorire il ripensamento delle politiche proibizioniste sulla cannabis e l’approvazione di una legge, come quella ad oggi sottoscritta da 290 parlamentari, per la legalizzazione di hashish e marijuana. L’esperienza degli stati americani che hanno seguito questa strada dimostra che la legalizzazione assicura risultati sociali e sanitari migliori della proibizione, di cui registriamo quotidianamente i disastrosi risultati, e incrementa considerevolmente il reddito legale e il gettito fiscale dello Stato. Una politica coerentemente riformatrice – conclude Della Vedova – non deve aver paura di ‘rottamare’ i tabù conservatori a 360 gradi, dai temi economici e istituzionali fino a quelli civili".
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