Dalla California è arrivato il sì alla legalizzazione della marijuana a uso ricreativo. Il Golden State è infatti uno dei nove stati che oggi ha votato anche per la legalizzazione della cannabis, anche se in altri casi, come in Florida, si trattava di uso medico. I californiani maggiori di 21 anni potranno così possedere fino a 28,5 grammi di cannabis (8 grammi se concentrata), e crescere fino a sei piante per uso privato.
“Almeno possono darsi alla marijuana”. Così ironizza ‘Liberation’, ora che la lunga marcia di Trump alla Casa Bianca sembra volgere al termine. Orientato per la Clinton, il quotidiano francese suggerisce agli americani che in questo Election Day hanno legalizzato la cannabis, ossia California, Massachusetts, Arizona e Nevada – il risultato del Maine resta ancora incerto – di consolarsi della sconfitta di Clinton facendone uso.
La segreteria di Stato della California ha fatto sapere che la proposta è passata con oltre il 55% dei voti a favore, secondo i dati preliminari. Nel quesito era compresa l’approvazione anche della coltivazione, produzione e vendita della cannabis. Oltre il 60% degli elettori della Florida si sono espressi in maniera analoga per quanto riguarda l’uso di marijuana, però per uso medico. Secondo le autorità, l’utilizzo della cannabis è stato sdoganato per i pazienti malati di Aids, cancro, epilessia e simili, grazie al voto favorevole di 71,2% persone, contro il 28,7% degli oppositori.
Cannabis legale, dunque. Che aspetta l’Italia? La proposta di legge c’è. Benedetto Della Vedova si è fatto portavoce della battaglia. È pronto il Parlamento a dire sì a una legge senza ipocrisie e pregiudizi di sorta? Noi ce lo auguriamo, ma abbiamo più di un dubbio in proposito.
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