“Uomini come noi, considerati soltanto come forza lavoro e che sono stati barattati con materie prime: braccia in cambio di sacchi di carbone sulla base di dettagliati accordi internazionali. Nell’anniversario della tragedia di Marcinelle non possiamo dimenticare che da questa cruda realtà dipendeva la vita di tanti nostri lavoratori che con l’emigrazione sono andati incontro a un duro destino, spesso neanche rispettoso delle minime condizioni di umanità, lasciando la loro terra”.
Lo dichiara il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in occasione della Giornata nazionale del sacrificio del Lavoro italiano nel Mondo che si celebra nel giorno della tragedia che, sessantotto anni fa nella miniera del Bois du Cazier, insieme a quella di altri 136 italiani, ha registrato la morte di 5 veneti: Giuseppe Corso da Montorio Veronese (VR), Dino Dalla Vecchia da Sedico (BL), Giuseppe Polese da Cimadolmo (TV), Mario Piccin da Codognè (TV), Guerrino Casanova da Montebelluna.
“Se il Veneto oggi è uno dei poli produttivi più importanti d’Europa lo deve anche a loro – continua Zaia – che, pur partendo da condizioni terribili e anche mettendo in gioco la loro vita, si sono fatti ambasciatori del saper fare di noi veneti, della nostra capacità di guardare al futuro, della nostra voglia di costruire. Nella memoria della sciagura in Belgio nel 1956, l’8 agosto è il giorno per ricordare ma anche per esprimere gratitudine a coloro che, pagando un prezzo altissimo, hanno tanto contribuito al riscatto e alla crescita della nostra comunità”.
“I nomi dei Caduti a Marcinelle rappresentano un monito a non dimenticare tutta la storia della nostra emigrazione – aggiunge il Governatore -. Li ricordiamo con affetto e riconoscenza, veri simboli di quel Veneto che ha conosciuto la povertà e il sacrificio, traendone quei valori che ne fanno una terra non insensibile alle difficoltà altrui e dove la solidarietà è vissuta concretamente.
Sono, quindi, anche il motivo che ci spinge a continuare in quello che è già un nostro preciso impegno: creare le condizioni e le sinergie per garantire maggiore sicurezza e più dignità in tutti i luoghi di lavoro affinché nessuno debba più rischiare la vita o essere vittima di sfruttamento pur di assicurare una vita dignitosa alla sua famiglia”, conclude.