“Morire per lavoro, a Marcinelle 60 anni fa o come all’Ilva di Taranto negli ultimi tre lustri, deve essere impedito con tutte le forze”. Così il Segretario Generale del Ctim, on. Roberto Menia, in occasione del sessantesimo anniversario del terribile incendio che l’8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio, uccise 262 lavoratori, in gran parte emigranti Italiani.
E osserva: “Ogni anno, grazie alla volontà del ministro Mirko Tremaglia di dedicarvi l’8 agosto, celebriamo quel tragico sacrificio che fece allontanare dalla vita centinaia di immigrati italiani. Credo che a questo punto, avendo metabolizzato il lutto, la politica debba fare un passo in avanti. E lavorare alacremente affinché il binomio lavoro-salute sia rafforzato e cementato prima di tutto dalla voglia di preservare i diritti di tutti. Il pensiero corre ai nuovi emigranti, di casa nostra che, senza più la valigia di cartone ma con fior di lauree e master, varcano le frontiere lasciandosi alle spalle il Belpaese. Sono i nuovi viaggiatori della globalizzazione, che cercano fortuna negli altri continenti dopo essersi formati in Italia”.
E conclude: “A loro va il nostro rispetto e la nostra comprensione, ma nella consapevolezza che il bagaglio anche emozionale di Marcinelle che tutti noi tifosi degli italiani all’estero ci portiamo dietro, va trasformato in azione alla voce welfare, lavoro e formazione. Per impedire altre Marcinelle”.
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