‘Con Maradona ci siamo incontrati; appena avra’ risolto le sue pendenze con il fisco, penso per lui al ruolo di ambasciatore del Napoli nel mondo”. Cosi’ il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, arrivando al Teatro San Carlo per assistere allo spettacolo ‘Tre volte dieci’ con Diego Maradona, conferma la sua intenzione di coinvolgere l’ex campione argentino nella societa’.
Accanto a lui il sindaco Luigi de Magistris si accomoda in platea nel teatro gremito da 1300 spettatori e festosamente assediato dai tifosi gia’ da qualche ora. ”Sono bei segnali, gli daremo la cittadinanza onoraria e sara’ ambasciatore della nostra squadra. Per maggio stiamo pensando ad un festeggiamento popolare, stasera e’ tutto bellissimo ma pensiamo ad un evento che possa coinvolgere tutti napoletani” afferma il sindaco.
Presenti anche i giocatori del Napoli Callejon, Pepe Reina, Insigne, il governatore Vincenzo De Luca con il consigliere per la Cultura Sebastiano Maffettone. In platea anche il figlio napoletano di Maradona, Diego Jr.
“NAPOLI E’ CASA MIA” ”Mi sento come a casa, come sempre mi sono sempre sentito. Io non tradisco. A Napoli sono stato felicissimo”. Quando in completo nero Diego Armando Maradona appare sul palco e palleggia, il Teatro San Carlo di Napoli diventa il San Paolo.
Piu’ tardi si commuovera’ pensando ai genitori: ”Vorrei che mia madre mi vedesse ora”. E poi: ”Dico ai ragazzi, non prendete la droga, non sparate. Vincete come ho vinto io. So che Napoli ce la fara”’.
Puo’ un amore durare 30 anni, appassionato come il primo giorno? Anche di piu’ se e’ quello tra Napoli e Maradona e l’incredibile serata organizzata da Alessandro Siani che apre i festeggiamenti per il trentennale del primo scudetto, ne e’ la prova piu’ eclatante: il blasonato lirico festosamente assediato dai tifosi dal tardo pomeriggio e gremito da 1300 paganti (330 euro il prezzo della poltronissima, distribuzione gratuita di pizze e caffe’ nei locali storici, persino alle fermate dei bus, sin dalla mattina, era apparsa la scritta ‘Bentornato Diego. ‘O re e’ turnato’ attacca l’attore Peppe Lanzetta nella toccante overture: ‘Si sono fermate pure le stese’ recita il brano scritto per la serata, e le ‘stese’ nel gergo sono le sparatorie di camorra che spesso ammazzano innocenti per le strade di Napoli.
”Qualcuno si e’ lamentato perche’ qui il biglietto costava 300 euro ma l’abbiamo fatto perche’ Pele’ organizza uno spettacolo e li vende a 200 euro. Lui deve arrivare sempre secondo” scherza Maradona.
Prima dello spettacolo il governatore Vincenzo de Luca va a trovarlo in camerino e si parla anche delle Universiadi 2019.
Le emozioni di susseguono: la prima maglia del Napoli regalata a Salvatore Carmando, storico massaggiatore azzurro che Diego volle anche nella nazionale argentina, Gigi Savoia racconta come era Napoli prima di Diego, poi l’intervista di Gianni Mina’ che fa parlare Maradona del Papa (lo chiama ‘Franceschito’), delle banche e di politica a modo suo: ”Sono sempre dalla parte dei bambini che soffrono. Ho parlato ore con Fidel Castro e Chavez e non mi sono mai annoiato. Con Trump? Non capisco l’inglese e con lui non lo voglio capire”.
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