Mara Carfagna, Forza Italia, ai microfoni di No stop news su Rtl 102.5 parla del futuro del partito. Sarà davvero lei l’erede del partito fondato dall’uomo di Arcore? “All’assemblea nazionale di Forza Italia gli applausi ricevuti mi hanno fatto piacere ma, ad essere sinceri, tutti gli interventi che hanno incitato ad una maggiore centralità di FI sono stati particolarmente applauditi. Quanto alla leadership, è saldamente nelle mani di Silvio Berlusconi”.
“Abbiamo una leadership straordinaria – prosegue l’azzurra – che ancora oggi riesce a catalizzare consensi ed è indispensabile per gli alleati all’interno della coalizione, perché rappresenta il contrappeso alla destra sovranista, ed è indispensabile per gli elettori che ancora oggi ritrovano in Silvio Berlusconi gli ideali liberali e democratici della politica di centro-destra”.
Secondo Carfagna “sono costruzioni giornalistiche che fanno piacere, ma sono poco aderenti alla realtà, perché parlare oggi di un’alternativa a Silvio Berlusconi a due mesi dalle elezioni europee con la sua candidatura in campo è poco realistico”.
Certo, ammette, “dentro Forza Italia va fatta una discussione sulla organizzazione, gestione, linea politica e gestione delle alleanze del partito. Se Forza Italia e’ arrivata al 10%, certamente non e’ dipeso da Berlusconi”.
La vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia ha quindi ammesso che “uno dei nostri errori in questi mesi e’ stato sparire all’ombra di Salvini. Abbiamo dato questa impressione agli elettori. Contesto Toti perche’ porta avanti le sue proteste al di fuori dal partito bombardando Forza Italia dai giornali tutti i giorni, ma anche perche’ immagina una Forza Italia al traino della Lega. Io, invece, immagino una Forza Italia che si scrolli di dosso il complesso di inferiorita’ e che torni ad essere centrale, differenziandosi dalla Lega, tornando a occuparsi di temi che la Lega ha abbandonato, come diritti civili, crescita, sviluppo, meno tasse e più lavoro”.
“Per me il centrodestra non e’ solo una coalizione, ma e’ una cultura di governo, e’ un modello di buon governo, ha dimostrato di poter offrire sviluppo, crescita, benessere, diritti e aiuti concreti ai più deboli”.