“I conti del Comune di Napoli fanno a pugni con la retorica e la propaganda del sindaco de Magistris”. Così Mara Carfagna, deputato e consigliere comunale a Napoli di Forza Italia. “Nonostante gli sforzi di questa amministrazione per redigere i documenti di bilancio e nonostante la professione di ottimismo dell’assessore Palma, la situazione economico-finanziaria del Comune di Napoli, cosi come emerge dai numeri, dai conti e dalle tabelle fornite, è drammatica.
Il bilancio che la Giunta sottopone all’attenzione del Consiglio – aggiunge Carfagna – racconta la vera storia dei conti del Comune di Napoli e dimostra come l’ente abbia sicuramente ereditato una situazione pesante, ma anche che non è riuscito a migliorare ed anzi è addirittura peggiorato creando nuovo disavanzo. E ora il Comune vorrebbe conviverci fornendo come soluzione per il rientro dal disavanzo due leve che hanno già clamorosamente fallito: la dismissione del patrimonio immobiliare e la riscossione delle entrate proprie. Il Comune paga sicuramente lo scotto di quelli che Palma chiama fattori esogeni, legati al taglio dei trasferimenti statali e ai debiti ereditati da gestioni pregresse, ma non parla dei fattori endogeni, ossia delle responsabilità di questa amministrazione a gravare sulle casse comunali e a non garantire all’ente alcun tipo di prospettiva.
Finché il Comune non sarà capace di valorizzare il patrimonio inestimabile di Napoli, potenziare le riscossioni, ricorrere sempre meno alla pratica dei debiti fuori bilancio e varare un vero piano di razionalizzazione delle partecipate, sarà impossibile immaginare una vera inversione di rotta.
Anche chi ha scritto questi documenti contabili sa che le previsioni in esse contenute sono irrealizzabili. Ecco le cifre: nel triennio il Comune dovrà rinunciare a 2 miliardi di euro tra accantonamenti e pagamenti. Solo nel 2017 l’ ente deve ripianare un disavanzo pari a 173 milioni di euro di cui anche i 47 milioni di euro che questa amministrazione non è riuscita a recuperare nell’anno precedente e che deve recuperare nell’ esercizio in corso e il nuovo disavanzo di 123 milioni di euro da spalmare in tre anni,oltre agli 81 di quota ordinaria. C’ è quindi il fondo crediti di dubbia esigibilità che impone di accantonare una cifra significativa: 151 milioni di euro nel 2017, 300 milioni nel 2019 che nel triennio diventano 688 milioni di euro: soprattutto perché il Comune non riscuote entrate proprie per oltre 100 milioni di euro all’ anno, dal 2011 ad oggi ha perso per mancate riscossioni oltre 700 milioni di euro. Oltre al danno la beffa: il Comune non riscuote e deve accantonare somme per mancate riscossioni. Poi ci sono i debiti da pagare: solo nel 2017 i debiti fuori bilancio ammontano a 106 milioni di euro e arrivano a 306 milioni di euro nel triennio. Questa amministrazione dal 2011 al 2015 ha riconosciuto debiti fuori bilancio per 340 milioni di euro di cui oltre 92 milioni di euro imputabili direttamente alla cattiva gestione di questa amministrazione e non a debiti pregressi. Quindi ci sono 166 milioni di euro di debito pubblico da pagare solo nel 2017, debito che arriva a 500 milioni di euro nel triennio.
Ogni anno il Comune rinuncia a 600 milioni di euro che diventano 700 milioni di euro nel 2019. di fronte a una spesa libera pari a circa 1 miliardo e mezzo. È una situazione insostenibile, impossibile far quadrare i conti con questi numeri”, conclude Carfagna.
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