Vittorio Feltri, ospite di "Otto e mezzo", trasmissione di approfondimento politico condotta da Lilli Gruber su La7, dice la sua sul governo Monti, dopo che l’esecutivo guidato dal professore bocconiano ha incassato la fiducia della Camera sulla manovra economica.
Con questa fiducia "secondo me il governo Monti è più forte", afferma il direttore editoriale de Il Giornale. "Era fatale che una quota di parlamentari votasse contro. Questa non è una coalizione, è un insieme di parlamentari disperati che non sono stati capaci in passato di affrontare i problemi del Paese, e hanno accettato di malavoglia e con modestia che arrivassero dei signori tecnici per fare ciò che loro non erano riusciti a fare. Di fronte all’evidenza non possono che stare vicini al governo Monti e dimostrare al Paese che hanno la buona volontà di stare vicino a un gruppo di tecnici che comunque hanno mostrato coraggio. Coraggio che è mancato al governo Berlusconi e ai governi degli ultimi 40 anni".
Le liberalizzazioni? "Non si possono isolare due o tre categorie, dando loro la sensazione che siano delle vittime. O si liberalizza tutto, ma studiando bene la pratica, oppure soprassedere e aspettare quando si è in grado di farla in modo decente". "Sarà difficile portare avanti le liberalizzazioni, perchè le corporazioni in Italia sono fortissime e nessuna di loro vuole essere toccata".
A chi converrà sfilarsi per primo, a Berlusconi o Bersani? "Nè all’uno nè all’altro, la situazione è drammatica. Se si dovesse andare a votare, credo anche io che la sinistra avrebbe qualche possibilità in più, ma vuol dire che per governare la sinistra avrebbe bisogno anche dei partiti di Vendola o Di Pietro, con i quali però sarebbe difficile governare. Per gli italiani non sarebbe un gran vantaggio avere una coalizione litigiosa e poco omogenea. Penso che sia opportuno lasciare che i tecnici lavorino, ammesso che siano capaci di farlo, e che si riesca anche a creare coalizioni che stiano in piedi, altrimenti vedremo dei film già visti mille volte".
"E’ logico che la sinistra sia più favorevole a Monti rispetto alla destra – osserva ancora Feltri -, perchè la sinistra ha gioito per l’uscita di Berlusconi da Palazzo Chigi. In questo momento credo nessuno possa fare ipotesi ragionate su ciò che potrebbe succedere in caso di consultazione politica, certo è che Monti è a Palazzo Chigi da pochi giorni. Bisognerà vedere se la manovra avrà un senso, perchè ciò che sta accadendo in Italia potrà influire nell’opinione degli italiani nei prossimi mesi. La manovra ha puntato sulla leva fiscale, ma non ha tagliato la spesa corrente, Monti non è stato capace di farlo".
Il Pd quanto potrà resistere al pressing del proprio elettorato? "Il Pd ha gli stessi problemi del PdL. Forse il Pd li sta vivendo più drammaticamente perchè sa di avere qualche possibilità in più in caso di elezioni. Quando arriveranno le riforme sul lavoro, tipo l’articolo 18, il Pd sarà in grande difficoltà. Questa manovra e forse anche le riforme che dovrebbero arrivare, non risolveranno il problema Italia e neanche il problema Europa. L’euro è in grave crisi, è una moneta strana, una finzione. Stiamo tentando di salvare la moneta unica, quando probabilmente è l’origine dei nostri guai. La mancata crescita dell’Italia o dell’Europa coincide con l’ingresso dell’euro. Sono convintissimo che il guaio sia l’euro, non rappresenta nessuno, non ha sostegno. Questo è il vero problema che dovremo affrontare nei prossimi mesi, le sorti dell’Italia sono legate a questo e dobbiamo rendercene tutti conto".
"La Lega? Sono convinto che l’opposizione paghi sempre. Dal punto di vista formale l’opposizione della Lega è da condannare, perchè ha passato il limite della buona educazione. Ma dal punto di vista sostanziale, molte delle critiche del Carroccio al governo Monti sono da condividere. Berlusconi? Devo dire che continua ad essere protagonista – sottolinea Vittorio Feltri -, sta appoggiando il governo Monti, non può farlo con troppo entusiasmo anche perchè si tratta di tenere buoni alcuni parlamentari del PdL ostili a Monti. Se riuscirà il Cavaliere a tenere insieme il partito, nel 2012 avrà comunque voce in capitolo".
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