Maurizio Belpietro, seduto allo stesso tavolo con Italo Bocchino nello studio della trasmissione "In Onda" di La7: "Mi sembra impossibile che in questo Paese ci siano meno di 800 persone che guadagnano un milione di euro l’anno. Vedo macchine di lusso, barche, beni di lusso di ogni genere… C’è un problema, va risolto". "Nel mio editoriale di domani boccerò senz’altro le ultime tre modifiche alla manovra del governo. Bisogna parlare chiaro agli italiani, che non sono stupidi. Bisogna anche avere il coraggio di dire – e qui la responsabilità ce l’ha il sindacato – che a 60 anni non si può più andare in pensione". "Ho massimo rispetto di chi si trova in difficoltà. Ma chi ha la responsabilità di decidere deve sapere qual è la situazione reale. Purtroppo è il mercato che comanda, il mercato è aperto e globalizzato".
Articolo 8. Libertà di licenziamento? "Non è vero. I rappresentanti dei lavoratori si mettono d’accordo per licenziare i lavoratori. Quindi questo sciopero è stato inutile". "Penso che non sia in discussione il futuro dei lavoratori, ma quello dei vertici sindacali, che perdono potere. Siccome la discussione si sposta sulle aziende, a questo punto la casta sindacale non controlla più nulla. Ci sono 50mila funzionari del sindacato che improvvisamente non avrebbero ruolo".
Belpietro racconta: "Sono da 20 anni precario, e sono stato licenziato perchè ho raccontato alcuni fatti che riguardavano il capo dello Stato, Scalfaro. E nessuno è sceso in piazza. Non ho avuto nemmeno la liquidazione. Avevo 37 anni, non avevo un altro lavoro, ma nessuno ha protestato, nè il sindacato si è schierato. La difesa che fa il sindacato condanna i lavoratori alla disoccupazione".
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