Leggo oggi (ieri per chi legge, ndr) su Libero che Silvio Berlusconi avrebbe ordinato ai suoi: in Parlamento il contributo di solidarieta’ deve sparire. Secondo il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, che continua da giorni la sua campagna anti-governativa (si e’ schierato contro l’esecutivo per cio’ che riguarda la maxi manovra), il presidente del Consiglio avrebbe deciso di fare dietro front, anche sulla base degli ultimi sondaggi, che paventano un forte crollo di PdL e Lega. Visto che nel provvedimento, come ha ripetuto più volte il Cav, qualcosa puo’ essere modificato, a patto che i saldi rimangano invariati, come recuperare i soldi che non dovessero entrare attraverso il contributo di solidarieta’? Il PdL pensa all’aumento dell’Iva: l’1% in più sull’aliquota, che in Italia e’ gia’ fra le più alte di tutta l’Europa. Ebbene, questa ipotesi di agire sull’Iva a noi sembra una boiata pazzesca, e non capiamo come Libero non si schieri contro questa eventuale soluzione, che – al contrario del contributo di solidarieta’ – colpirebbe davvero tutta la popolazione, ricchi, poveri e poverissimi.
Siamo d’accordo con Umberto Bossi: l’aumento dell’Iva farebbe aumentare i prezzi dei beni di consumo, e i negozianti approfitterebbero certamente per arrotondare per eccesso. Sarebbe una carneficina, vorrebbe dire scatenare una crisi nella crisi. Ma come, siamo in periodo di ristrettezze economiche, la gente gia’ spende poco, e qualcuno pensa di aumentare l’Iva? Vorrebbe dire ridurre i consumi di molto! Follia pura, secondo la nostra opinione. Forse, si potrebbe accettare un aumento che si limitasse ai prodotti di lusso, alle fuoriserie, alle barche, a tutto ciò che riguarda le diverse caste di ricconi che popolano il nostro Paese, dai calciatori strapagati ai manager straviziati (che poi sono quelli che si lamentano sempre!).
A dire la verita’ anche il Cavaliere, da Porto Rotondo, aveva ragionato cosi: aumentare l’Iva sarebbe un errore. Ma pare che una parte del PdL non la pensi allo stesso modo. Oppure e’ il quotidiano di Belpietro che, nonostante i fatti siano inopinabili, si sente libero di dare la sua interpretazione e dire che l’aumento dell’Iva è una reale possibilita’.
Noi, per quanto riguarda Libero, abbiamo i nostri punti interrogativi, belli e grandi, sulla campagna che sta portando avanti. Anche se siamo i primi a pensare che ogni giornale ha il diritto di cavalcare le critiche che ritiene giuste, e quindi fatti loro. Va bene, i maligni potrebbero sospettare che Belpietro sia fra coloro che dovrebbero pagare il contributo di solidarieta’ e che questo proprio non gli vada giù. Capiamo. Ma non ci vengano a raccontare che chi guadagna oltre 90mila euro l’anno avrebbe problemi seri da questo esborso. E non ci vengano a dire, soprattutto, che l’aumento dell’Iva sarebbe una soluzione migliore. Così pure la massaia che va a fare la spesa al mercato sarebbe tartassata.
Alla crisi devono rispondere coloro che hanno di più, non i poveracci. E chi guadagna oltre 90 – 150mila euro, è molto, ma molto fortunato. Qualche sacrificio potra’ pur farlo, per il bene del Paese. O no?
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