“Dalle bozze del DL Bilancio che stanno girando in questi giorni emerge un assordante vuoto alla voce MAECI: risultano infatti clamorosamente assenti le risorse per i nostri impiegati a contratto, le autorizzazioni per le nuove assunzioni ed i progetti per il miglioramento e per la valorizzazione delle potenzialità della rete estera del MAECI. Possibile che anche quest’anno sia tutto rimesso all’azione parlamentare, mentre il Ministero sta a guardare?”. Lo dichiara in una nota Iris Lauriola, Segretario nazionale della Confsal Unsa Esteri.
“Si punta sull’internazionalizzazione e sul supporto all’export – prosegue Lauriola – ma come si potrebbe lavorare bene su questa prospettiva se manca personale e se quello che c’è continua ad essere sottopagato e illegittimamente sovramansionato a causa dell’assenza, presso le sedi, di personale di ruolo?”
“Le recenti audizioni del Segretario Generale Sequi e del sottosegretario Della Vedova avevano prospettato iniziative interessanti sul versante della digitalizzazione, della modernizzazione e dell’efficientamento – sottolinea Lauriola – ma non se ne vedono traccia nell’ambito della bozza di Bilancio. Immagino, dunque, anche per quest’anno, emendamenti parlamentari a sostegno di istanze che sarebbe giusto ed imprescindibile che venissero sostenute nelle opportune sedi dal Ministero stesso ben prima dell’apertura della sessione di bilancio parlamentare”.
“La nostra Sigla aveva chiesto il rifinanziamento del fondo per il riadeguamento salariale per gli impiegati a contratto, al fine di dare legittima attuazione alla novella introdotta dalla legge 62/21 ma la conferma da parte dello stesso Ministero dell’assenza di queste risorse nell’attuale bozza, ci fa credere che si abbia preferito evitare ogni impegno, piuttosto che collaborare fattivamente”.
“Alla vigilia della sessione di bilancio facciamo appello ai referenti dei gruppi parlamentari affinché si facciano portavoce delle istanze di una categoria di lavoratori sbeffeggiata e posta da anni ai margini dell’attenzione istituzionale, in quanto motore delle nostre sedi estere nonché condizione determinante per garantire sostegno alle nostre imprese e alla nostra economia. Vogliamo credere che la politica sappia essere lungimirante nell’affrontare questa problematica”. Conclude il Segretario nazionale della Confsal Unsa Esteri.