E poi non si lamentino se un giorno o l’altro verranno presi a forconate: se le sono cercate. Mesi fa, alla “chetichella”, i parlamentari, in maniera rigorosamente “bipartisan”, si erano aumentati gli stipendi di circa 1100 euro mensili. Poche settimane fa l’avevano sbandierata come una delle misure piu’ “sacrosante” da inserire nella manovra. Dopo l’annuncio ufficiale, il “super contributo di solidarietà” applicato agli stipendi dei membri degli organi costituzionali, doveva essere doppio rispetto a quello che era stato studiato per i cittadini normali (che poi è stato cancellato). Con il solito gioco di “prestigio” delle tre carte il “super contributo di solidarietà”, che avrebbero costretto i parlamentari a rinunciare a circa 67mila euro, si è ridotto ad appena 9mila come riportato nell’articolo 13 del “maxi emendamento” della manovra appena approvata al Senato e alla Camera.
Le opposizioni hanno sbraitato contro molti provvedimenti contenuti nella manovra, ma nessuno, proprio nessuno, nemmeno l’Italia dei Valori di Tonino Di Pietro, ha condannato l’enorme sconto concesso ai parlamentari nel giorno dell’aumento dell’Iva che colpirà tutti i redditi. Silenzio assoluto.
Nonostante ci continuino a prendere in giro quasi giornalmente, molti italiani nel mondo correranno ad abbracciare e osannare i “disonorevoli” quando, tra poco, inizieranno a venire a frotte in missione per visitare noi “poveri derelitti”, ora che in Italia inizia il freddo e il caldo nell’emisfero Sud. Smettiamola di abbracciarli e baciarli altrimenti si convinceranno sempre di piu’ che siamo degli emeriti ”coglioni”. Non suggerisco di prenderli a “forconate” o “scaraventargli” addosso uova marce, se lo meriterebbero, ma soltanto di non andarli a ricevere all’aeroporto. Dobbiamo ignorarli completamente. A loro deve giungere forte e chiaro il messaggio che non vogliamo piu’ che ce lo mettano in quel posto.
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