In questi giorni di maxi manovra e maxi decisioni, continuiamo ad assistere a battaglie all’ultimo respiro fra i vari partiti e anche al loro interno, a lotte di potere fra piccoli e grandi personaggi, a ricatti più o meno evidenti delle forze sociali; e anche i giornalisti, quelli più Vip, i cosiddetti big, ci mettono del proprio.
Sento dire sempre più spesso che a pagare questa manovra saranno i soliti noti. Diciamoci la verità, suvvia: qui sono i ricchi che non vogliono pagare. Sono loro che hanno paura che gli vengano tolti soldi, e che minacciano l’apocalisse per qualche centinaio di euro. Allo Stato non vogliono dare più di quel che già danno, nautalmente alla fonte, perchè se fosse per loro, non darebbero nulla.
Si parla ora di un contributo di solidarietà a chi ha il reddito superiore ai 200mila euro: ecco, in questa maniera i parlamentari, per esempio, saranno tenuti fuori, perchè per loro gli emolumenti canonici arrivano fino 200mila euro l’anno. Come dire, fatta la legge, trovato l’inganno: e noi rimaniamo cornuti e bastonati.
Ieri a "In Onda" Daniela Santanchè si scannava con quel tal Landini della Fiom. Facevano a gara per accusarsi reciprocamente su chi guadagnasse di più, su chi – fra politici e sindacalisti – succhiasse più soldi allo Stato. Fino ad oggi abbiamo sempre sentito parlare di guerra fra poveri. Apriamo gli occhi una volta per tutte: questa è una guerra fra ricchi. C’è poco da fare.
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