Sacrifici, sacrifici e ancora sacrifici. Chiesti sempre agli stessi, ai soliti noti, a chi fa già fatica ad arrivare a fine mese. Il popolo è incazzato, la manovra "lacrime e sangue" è arrivata, e pare che ancora non sia tutto qui. Altre mazzate sono in arrivo. E se qualcuno si chiede come mai in Italia a nessuno venga in mente di tassare la prostituzione, ecco un’altra domandina semplice semplice: perchè non facciamo pagare l’Ici alla Chiesa?
Il governo Monti, infatti, rimette l’Ici sulla prima casa – si chiamerà Imu, con la quale le casse dello Stato saranno rimpinguate per un cifra totale intorno ai 22 miliardi di euro, cioè due volte e mezzo quanto percepiva la vecchia Ici (9,7 miliardi) – quella prima casa che spesso è costata alle famiglie italiane una vita di sacrifici; una tassa che colpirà tutti gli italiani, anche quelli che stanno peggio. Ma che non colpirà la Chiesa. Perchè? "La questione Ici su immobili della Chiesa è un provvedimento che non ci siamo posti", ha dichiarato il professore bocconiano durante la conferenza stampa con la stampa estera. Beh, male! Come mai non ci hanno pensato, questi professoroni, questi "tecnici"?
In tutta Italia sono circa 30mila gli immobili della chiesa che non pagano Ici grazie ad una legge del 2005 voluta dal governo Berlusconi. Il governo successivo, quello guidato da Romano Prodi, provò a metterci una pezza, ma non ci riuscì davvero. Se la chiesa pagasse l’Ici su quegli immobili, entrerebbero nelle casse statali almeno due miliardi di euro. Mica bruscolini.
Quello nei confronti della chiesa è stato considerato dall’Unione Europea un vero e proprio "aiuto di Stato", per questo nei confronti dell’Italia è stata aperta una procedura d’infrazione.
Sul web il dibattito è accesissimo: noi stiamo dalla parte di coloro che pretendono che anche la chiesa paghi l’Ici sulle sue proprietà immobiliari. Non si capisce perchè debba essere diversamente. Il governo Monti fino adesso non si è posto il problema: ci auguriamo lo faccia presto.
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