Non siamo concorrenziali, per questo arranchiamo. La mancata competitivita’ porta all’inefficienza e al debito. In questa situazione si sono create molteplici nicchie di interessi, le corporazioni o caste. Le varie caste (politica, sindacale e imprenditoriale) continuano a succhiare dalla mammella dello Stato incolpando le altre dei danni al Paese. Come si suol dire, ogni casta si butta avanti per non cadere indietro. Eppure, basterebbe promuovere la competitivita’ a partire dalle liberalizzazioni (non privatizzazioni). Liberalizzare i servizi pubblici, cioe’ mettere in concorrenza pubblico e privato, servirebbe, perlomeno, a migliorare la qualita’ dei servizi. La liberalizzazione della distribuzione commerciale ci porterebbe ad un risparmio complessivo di 23 miliardi di euro, non e’ poco. Dobbiamo decidere se continuare ad affondare nella palude o uscire e liberarci dai mille lacci e laccioli che impediscono a questo Paese di decollare. Le misure che in questi giorni il Governo varera’ ci daranno la risposta. Vedremo.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc*
*Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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