In un comunicato Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sudamerica, evidenzia quelli che, a suo dire, sono i nodi irrisolti della Legge di bilancio. Parla di Imu, di Tari, di questioni fiscali, di doppia imposizione, di pensioni. Si chiede, nella sua nota, cose del tipo “ma perché gli italiani all’estero proprietari di immobili in Italia devono pagare la tassa – la Tari – sui rifiuti che non producono? Perché devono pagare il Canone Rai per programmi televisivi che non guardano?”. Perché, ci permettiamo di aggiungere, sono costretti a pagare l’Imu sulla loro prima e unica abitazione in Italia?
Tutti interrogativi che hanno certamente senso, per carità. Del resto, sono gli stessi che ci poniamo anche noi, da semplici osservatori, ormai da troppo tempo. Porta però non è un osservatore né un giornalista né un commentatore: è un parlamentare della Repubblica Italiana, eletto con le preferenze dagli italiani nel mondo e a loro deve rendere conto. A loro deve dare risposte concrete.
Fabio Porta – che a modo nostro stimiamo per alcune sue battaglie, come quella per un voto all’estero sicuro e trasparente – è da sempre un esponente del Pd, quello stesso partito che è stato al governo negli ultimi dieci anni almeno, pur senza aver mai vinto le elezioni. Che cos’ha fatto il Partito Democratico per risolvere questi nodi che ancora affliggono gli italiani nel mondo? Dov’era la sinistra quando, stando al governo, si dimenticava di correggere certe storture? Porta e compagni erano nella stanza dei bottoni, perché non hanno fatto ciò che andava fatto?
A ben ricordare, Porta qualcosa l’ha fatto: a lui si deve, infatti, la tassa di trecento euro sulla cittadinanza italiana. Un capitale, in alcune zone del mondo, con i discendenti degli italiani costretti a pagare caro per qualcosa che spetterebbe loro di diritto.
E’ facile oggi puntare il dito per un deputato dem, dall’opposizione, ora che il centrodestra è al governo. Va bene il gioco delle parti, ci sta anche; ma con la consapevolezza che gli italiani all’estero mica sono tutti dei cretini, al contrario di quanto probabilmente pensano a sinistra.