Siamo estremamente contrari a quella che di fatto è una nuova tassa di 600 euro sulle spalle degli italiani nel mondo, una misura che consideriamo un vero e proprio attacco nei confronti degli italiani all’estero e che presenta tratti di incostituzionalità, perché è stata evidentemente pensata soltanto per i ricchi, per coloro che possono permettersi di pagare cifre del genere, quando soprattutto in certi Paesi del mondo sono in pochi a poter contare su certe cifre.
Non capiamo come mai da questo governo di destra, guidato dalla leader di un partito che dovrebbe essere sensibile alle necessità dei connazionali residenti oltre confine, arrivino certi pesanti attacchi.
Nel dettaglio, all’art. 106 della manovra, che riguarda la quantificazione del contributo unificato per le controversie in materia di cittadinanza italiana, il governo prevede il pagamento di 600 euro a carico di ciascun discendente di cittadini italiani emigrati all’estero. La normativa vigente, invece, dispone il pagamento di un unico contributo pari ad € 518 + € 27 di marca da bollo indipendentemente dal numero di ricorrenti.
E’ facilmente comprensibile, dunque, la preoccupazione di tanti discendenti. E’ evidente, infatti, la differenza in termini di spesa per i ricorrenti. Tante famiglie numerose si troverebbero a dover pagare una fortuna.
Come MAIE, attraverso i nostri Parlamentari a Roma, stiamo già lavorando per presentare emendamenti tesi ad eliminare questa norma iniqua e punitiva nei confronti dei nostri connazionali.
*vicepresidente MAIE