Impegnato a Parigi per un vertice internazionale sulla Libia, Silvio Berlusconi ha rilasciato dichiarazioni durissime contro "l’opposizione di sinistra e la stampa di sinistra, criminale e anti italiana", secondo il premier. Per il presidente del Consiglio il comportamento irresponsabile della sinistra aizza gli speculatori.
Berlusconi torna a parlare in un vertice internazionale della magistratura italiana, delle toghe rosse che non muoiono mai, della vicenda Tarantini ("tutte fantasie"). "Essere intercettati è una cosa vergognosa, intollerabile, una rapina: come versare 600milioni ad una persona che ha la tessera numero uno del Pd", ha aggiunto il Cavaliere, alludendo al megarisarcimento che la Mondadori ha dovuto dare nei giorni scorsi al gruppo di De Benedetti.
Riguardo poi quella telefonata intercettata durante la quale Berlusconi si diceva schifato del proprio Paese e pronto a lasciare l’Italia, il premier si corregge: "Non me ne vado, resto per salvare l’Italia. E’ una di quelle tante cose che si dicono al telefono quando si è arrabbiati e amareggiati".
Parlando della manovra, "l’aumento dell’Iva è una riserva, noi non l’abbiamo utilizzata", ma potrebbe esserci la necessità di farlo nei prossimi mesi, perchè "entrerebbero circa 4 miliardi nelle casse dello Stato". Se necessario "l’Iva potrebbe passare dal 20 al 22% anche solo per tre mesi".
DALL’OPPOSIZIONE Pierluigi Bersani commenta le dichiarazioni del premier: "Sono ormai senza parole", ammette il segretario del Partito Democratico, che insiste: "Berlusconi vada a casa", si trovi "un’altra soluzione perche’ siamo alla totale irresponsabilita’ e alla totale incomprensione della drammaticita’ del momento". In Parlamento il Pd farà il massimo per migliorare la manovra, per correggerla in quegli aspetti che non vanno, ma il vero "problema è che il giorno dopo" siamo al punto di partenza, quello di sempre: questo governo è nel caos e Berlusconi deve fare un passo indietro.
ALEMANNO: NO ALLA FIDUCIA Nulla è definitivo, si continua a trattare: così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ieri in serata ha visto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. "Mi auguro che non venga posta la fiducia sulla manovra", ha detto Alemanno. E riguardo l’incontro con il leader Pd: "Noi come comuni parliamo con tutti e ci rivolgiamo a chiunque voglia correggere questa manovra".
Arriverà al Senato la prossima settimana, martedì, la discussione sul provvedimento economico del governo. Non è detto che il governo non chieda la fiducia sulla manovra.
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