Angelino Alfano interviene nell’Aula di Montecitorio, nella dichiarazione di voto: "Siamo persone serie, leali e coerenti e per questo voteremo sì alla manovra. Non sono cambiate le condizioni che ci hanno portato a sostenere la nascita di questo governo". "Siamo vittime di una crisi che non è ascrivibile a un governo e men che meno a una persona", prosegue Alfano. "Quando con grande senso di responsabilita’ Berlusconi si e’ dimesso il Pdl non ha cercato rivincite, ritorsioni o vendette, perche’ abbiamo messo al primo posto il bene dell’Italia e degli italiani".
"La situazione non e’ cambiata in un mese – dice ancora Alfano – ma la crisi non puo’ essere ascrivibile ad una persona o ad un Governo. La crisi e’ mondiale, non e’ colpa di Berlusconi. La favola bugiarda e antitaliana raccontava che, messo da parte Berlusconi, le cose sarebbero migliorate. I fatti, con lo spread in crescita, dimostrano il contrario".
Per Alfano "la manovra ha troppe tasse. Se le troppe tasse alimenteranno la recessione, saranno necessari altri sacrifici. Noi, invece, vogliamo puntare sulla crescita". Il segretario del PdL critica Monti per avere dato peso ai giornali e lo invita a non basarsi su cio’ che scrivono i quotidiani.
Sulle liberalizzazioni Alfano si rivolge a Bersani: "Se liberalizzare significa spostare quote di fatturato dai farmacisti alle coop rosse, diciamo che queste non sono liberalizzazioni. Liberalizzare non significa aumentare gli avvocati da 220mila a 300 mila".
Per quanto riguarda la Ue, Alfano e’ duro: il vertice di Bruxelles "non e’ stato all’altezza delle aspettative. Le nostre decisioni non possono essere prese da Merkel e Sarkozy. Noi dobbiamo fare le cose che servono agli italiani, non quelle che servono a francesi e tedeschi".
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