Manifestazioni come quella che c’è stata a Firenze sabato scorso debbono farci preoccupare. Sono stati lanciati slogan come quello che recita: “Il maresciallo Tito ce l’ha insegnato: uccidere un fascista non è reato!”. Di fronte ad un liceo milanese si sono visti i manifesti raffiguranti la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a testa in giù e con delle croci sugli occhi. Tutto questo ha qualcosa di inquietante.
In democrazia, il dissenso è importante. Però, in questo caso, non si è visto un dissenso ma solo della violenza, a volte verbale e a volte fisica.
Ricordiamo ciò che è accaduto a Bologna. Cinque studenti di destra sono stati aggrediti e picchiati da un gruppo di coetanei di sinistra. Tutto questo è veramente inquietante e deve farci paura. Sembra quasi che siamo tornati agli anni di piombo, quel periodo buio compreso tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80. Forse, è meglio che tutti noi ci fermiamo a riflettere.
Il clima deve essere svelenito. La politica (come la società civile) faccia una riflessione. Il diritto di manifestare il proprio pensiero deve essere un diritto di tutti, perché è un caposaldo della democrazia. Invece, purtroppo, c’è una parte che ricorre anche alla violenza per zittire l’altra. Questo è veramente preoccupante e prima che possa accadere qualcosa di grave (e, magari, scapparci anche il morto) è bene fermarsi e trovare una soluzione a questo problema.