Riaprirà il 18 luglio il Consolato italiano di Manchester. Lo ha annunciato la Farnesina nelle scorse ore. Diventa così realtà il progetto fortemente spinto dall’allora Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, che stando al ministero degli Esteri si è speso moltissimo per raggiungere questo ambizioso obiettivo, trovando i fondi necessari per la riapertura della sede consolare.
Dunque continua a dare i suoi frutti il lavoro svolto dal presidente del MAIE quando era al Ministero. Lo stesso Merlo, da Sottosegretario, si era recato più volte nel Regno Unito, a Londra e poi a Manchester, proprio per toccare con mano i problemi vissuti dalla comunità italiana ivi residente, tra le più numerose al mondo.
Dopo la chiusura del Consolato a Manchester – avvenuta tra il 2014 e il 2015 per volontà di un governo a guida Partito Democratico – il Consolato Generale a Londra era in sovraccarico: molto complicato gestire da soli una comunità di oltre 400mila italiani iscritti all’AIRE. Quell’esecutivo targato Pd, con la volontà di chiudere diverse sedi consolari in tutto il mondo, aveva gettato nel panico tantissimi connazionali, ma anche tanti diplomatici e funzionari che si rendevano conto che non avrebbero più potuto offrire la stessa qualità di servizi che avevano sempre offerto.
Il senatore eletto all’estero, in questi giorni nella sua Buenos Aires per incontrare le numerose associazioni italiane e confrontarsi con loro sul tema dei servizi consolari, sempre più precari soprattutto in Argentina, si dichiara soddisfatto: “Ci è voluto tempo, ma alla fine ne è valsa la pena”, commenta. “Abbiamo trovato i fondi oltre due anni fa, ma tra la pesante burocrazia e la situazione di emergenza dovuta alla pandemia, ancora il Consolato d’Italia a Manchester non aveva riaperto le sue porte. Ora la svolta. Non possiamo che esserne felici: la riapertura eviterà ai connazionali di Manchester di doversi recare a Londra per sbrigare le pratiche consolari e allo stesso tempo darà ossigeno al Consolato Generale di Londra, che potrà così lavorare a favore della comunità in maniera più agile e veloce”.