In pochi minuti di uragano e con una tromba d’aria che ha devastato parte della città, nella serata di sabato 25 agosto Verbania si è ritrovata improvvisamente in ginocchio tra macerie e distruzione. Fortunatamente solo una quindicina di feriti, ma i nostri parchi più belli sono andati distrutti con decine di milioni di danni che non so proprio come faremo a riparare. Centinaia di alberi abbattuti, danni tremendi alla rete elettrica, strade bloccate: chi ha vissuto quelle ore non le dimenticherà per tutta la vita.
A pochi giorni di distanza la città è già (quasi) tornata normale, ma i danni sono tanti e ci vorranno anni per sistemare lungolago, arredi, illuminazione: certo non può farcela da solo un comune che – pur essendo “virtuoso” – non può neppure fare un mutuo o uscire dal patto di stabilità, quasi che una tromba d’aria sia una cosa prevedibile. Abbiamo pagato come verbanesi per le calamità che hanno colpito purtroppo tante altre città italiane: vedremo se ne sarà tenuto conto. Centinaia di persone si sono impegnate a fondo in modo immediato e per fortuna – essendo capoluogo di provincia – potevamo disporre di un adeguato presidio di Vigili del Fuoco e di una efficiente rete di protezione civile: la “catena di comando” credo abbia funzionato bene, ma ad esempio – perso il capoluogo – non ci sarebbe più la prossima volta: un aspetto che forse qualcuno non ha neppure preso in considerazione.
Questa una mia nota diffusa al termine della prima emergenza: “È scontato sostenere che una comunità si costruisce anche nei momenti difficili, ma credo che raramente i verbanesi abbiano saputo reagire con volontà e assoluta unità di intenti come in occasione di questo disastro. Nel lavoro profuso durante l´emergenza e nel ritorno a una relativa normalità la città ha mostrato il suo meglio. Grazie veramente a tutti, dai Vigili del Fuoco alla protezione civile, agli assessori, alle associazioni e ai singoli cittadini che hanno magari anche solo aiutato il loro vicino di casa in difficoltà. Abbiamo già quantificato oltre dieci milioni di danni (a parte Villa Taranto e Villa San Remigio, rase al suolo) al patrimonio comunale e siamo certi che le istituzioni regionali ci daranno una mano, anche perché l´evento è stato eccezionale e non vi è stata alcuna incuria umana. In pochi minuti un fatto meteorologico estremo e imprevedibile ha prodotto danni ingenti che, ne siamo coscienti, ricadranno comunque nel suo peso maggiore sull´Amministrazione comunale e sui singoli cittadini. Troviamo allora la volontà e la forza, pur in un momento di grande difficoltà, di continuare a reagire tutti insieme ed avremo fatto qualcosa di buono, soprattutto perché ci sentiremo partecipi ad una collettività che non si è abbattuta, ma ha subito trovato la forza di reagire”.
*sindaco di Verbania
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