‘A.A.A: Cerchiamo malati terminali’: parte una campagna choc dei radicali dell’associazione Luca Coscioni per sensibilizzare sul tema dell’eutanasia. Presenta un letto vuoto, con una troupe che sta per girare un film dal titolo ‘Eutanasia legale’. Al ciak la voce in sottofondo chiede, con il tono che si e’ abituati a sentire per altri casting, a ‘chi vuole essere attore protagonista’ di ‘farsi vivo’.
Un video che, pur senza mostrare immagini choc, e’ ‘scandaloso e sgradevole’, secondo la definizione di Mina Welby, la vedova di Piergiorgio, ma necessario ‘nel momento in cui si discute di una brutta legge, che se approvata provocherebbe l’annientamento della liberta’ di scelta di tutti i cittadini’.
Di diverso avviso la parlamentare Eugenia Roccella, secondo cui ‘l’annuncio mortifero dei Radicali, per promuovere una campagna sull’eutanasia, non credo troverà entusiastiche adesioni di massa. I malati, terminali o no, chiedono piuttosto sostegno, vicinanza, sollievo dalle sofferenze, insomma, cure’.
Lo spot verra’ proposto a tutte le televisioni, e fara’ parte di una campagna, lanciata in occasione del congresso dell’associazione che si tiene a Milano il 6 e 7 ottobre, che coinvolgera’ anche i social network e altri media come i free press e i giornali di annunci: ‘Noi riceviamo gia’ almeno una telefonata al giorno di persone che ci chiedono informazioni su come andare in Svizzera o in Olanda a morire – ha spiegato Filomena Gallo, segretario dell’associazione – le storie reali che verranno fuori saranno divulgate attraverso dei video. Ci auguriamo che emergano anche storie sull’eutanasia sommersa che c’e’ negli ospedali italiani e su cui il Parlamento non ha mai voluto fare un’indagine conoscitiva’.
La necessita’ di dare visibilita’ a temi come l’eutanasia e’ stata dimostrata anche dalle cifre del Centro di Ascolto di Informazione Televisiva dell’Associazione, basati su quasi due anni di osservazione dei programmi televisivi delle reti nazionali. Tra il gennaio 2011 e il settembre 2012 il tema della ‘dolce morte’ e’ stato trattato, fra tg e programmi di approfondimento, per 2 ore e mezza su un totale di 7mila ore di trasmissioni. Non va meglio ad altri temi ‘sensibili’: della fecondazione assistita si e’ parlato per un’ora e 25 minuti nei tg e tre ore e mezza nelle trasmissioni, mentre le staminali hanno avuto un’ora e mezza nei tg e addirittura 20 minuti negli approfondimenti. In molti casi, ha sottolineato il direttore dell’osservatorio Gianni Betto, ad occuparsi di questi temi sono trasmissioni ‘schierate’, come quelle a cura di organizzazioni religiose: ‘La campagna dovrebbe servire a interessare i decisori politici, soprattutto in un momento in cui a fine legislatura si vuole approvare una legge sul testamento biologico che impedisce di fatto di esercitare la propria volonta’ – ha sottolineato Filomena Gallo – noi siamo pronti a raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare sull’eutanasia, sulla base anche delle indagini Istat che affermano che piu’ di meta’ degli italiani sarebbe d’accordo’.
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