Il Prof. Alessandro Meluzzi, psichiatra, scrittore e politico spesso presente a Porta a Porta e in diverse trasmissioni televisive, sulla formazione del nuovo governo dice la sua: “La questione è che l’elettorato italiano si è spaccato fondamentalmente su due grandi temi: il Sud che vuole prevalentemente il reddito di cittadinanza e il Nord che ha votato soprattutto perché intimorito in maniera sacrosanta da un’onda migratoria afro-islamica che sta scuotendo dalle basi le radici della sicurezza della civiltà europea ed italiana”.
“In tale contesto – prosegue parlando a Radio Cusano Campus -, Salvini sarebbe folle se facesse un’alleanza con Di Maio senza il resto del centrodestra rinunciando ad essere leader di quella metà del Paese che li ha votati. Questo sicuramente non avverrà, perché Salvini è un politico saggio e consumato nell’esperienza”.
Dunque? E’ possibile un’alleanza politica strutturata tra il centrodestra nel suo complesso e il M5S? “Purtroppo la risposta è no”. Ma si può immediatamente tornare alle elezioni con la medesima legge elettorale? “Anche qui la risposta temo che sia no, su un piano di razionalità”.
Ma allora quale sarebbe l’ipotesi di Meluzzi? “Forse converrebbe pensare ad un governo di breve durata, per fare una legge maggioritaria e riportare il Paese alle urne, facendo decidere agli italiani chi sono i leader del futuro. Io credo che ormai la dicotomia si risolva ad un’apertura di discussione bipolare tra Salvini e Di Maio, che sono tra di loro alternativi e antagonisti. Salvini rappresenta una destra europea, sovranista, che vuole difendere i valori nazionali in un’Europa delle nazioni. Di Maio invece è l’espressione di un ufficio pubblicitario di Milano, la Casaleggio e Sassoon, ovvero quel mondo finanziario internazionale globalista e antisovranista che è l’esatto opposto di Salvini. In questa logica fare un pasticcio non favorirebbe neanche il bipolarismo di domani. Bipolarismo al quale l’Italia è abituata e a cui sarebbe difficile rinunciare. Servirebbe un governo di scopo per fare la legge elettorale e tornare alle urne”.