In questi giorni è motivo di indignazione il silenzio delle massime cariche dello stato su due questioni importanti per poterci definire paese civile e democratico. La prima è la sospensione dal servizio e la perdita dello stipendio del poliziotto Tortosa ad opera del Capo della polizia che invece di difendere il suo sottoposto ha preferito cacciarlo, in quanto sicuramente sollecitato a ciò dal ministro dell’Interno e da una certa parte politica. Quanto affermato dall’agente di pubblica sicurezza avrebbe dovuto inorgoglire sia il suo capo che lo stato ma, ahimè, ha cozzato contro il democraticamente corretto.
Sicuramente il capo della polizia ed il ministro dell’Interno alla prossima discesa in campo delle orde barbariche dei centri sociali, dei no-global, degli antagonisti ed di altri galantuomini del genere, quasi tutti con il volto coperto ed armati con armi improprie, saranno in prima fila per difendere i cittadini ed a salvaguardare l’ordine pubblico. Viene da ridere, per non dire altro, per quante fregnacce si dicono e si fanno quando si ha il deretano su una poltrona e la mente impegnata nell’escogitare cosa fare per non mollarla. A volte però certi comportamenti sono ripugnanti e da sanzionare senza indugio.
La seconda questione riguarda una recentissima sentenza della Corte di Cassazione su un processo analogo a quello subito da Berlusconi, il quale, come è noto, venne condannato in base al ridicolo ed incivile principio "non poteva non sapere", principio esposto in "perfetto" italiano fantozziano dal magistrato Esposito nella sua inopportuna intervista concessa al giornale il Mattino ancora prima che fosse depositata la motivazione della condanna.
Ebbene, per questa intervista il giudice Esposito venne, dal CSM, sottoposto a processo disciplinare con l’accusa di aver violato "doveri di correttezza e riserbo" ma, alla fine, come moltissimi prevedevano, fu assolto. Non a caso gli ultimi sondaggi rilevano che la fiducia dei cittadini va per oltre il 70% alle Forze dell’Ordine, per il 65 % al Capo dello Stato, mentre è in caduta libera quella verso la magistratura.
Credo che sarebbe ora che chi di dovere, nei settori specifici, faccia piazza pulita di chi basa tutto su sporchi giochi da retrobottega. L’alta percentuale ottenuta dalle forze dell’ordine mi inorgoglisce e, nel contempo, credo e spero che debba essere di monito a tutti. La gente è stufa dei soprusi delle caste ed inoltre si sente anche presa in giro da false promesse fatte solo per raccattare consensi ed occupare poltrone. Vabbé, questa mia ultima riflessione non impensierisce nessuno, in quanto è notorio che noi italiani abbiamo un fiuto particolare per il cambiamento del vento e, conseguentemente, per cambiare della casacca e pensiero.
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