Giorgio Napolitano, nel corso del suo intervento all’aula bunker dell’Ucciardone, a Palermo, per il ventennale della strage di Capaci, ha detto: "Nel quadro della crisi generale che l’economia italiana ed europea sta attraversando, con pesanti riflessi negativi anche sulla condizione finanziaria e sulla capacita’ di azione dello Stato, la compenetrazione tra la criminalita’ e l’attivita’ economica e’ divenuta un nodo di estrema rilevanza nel Mezzogiorno, un nodo soffocante per ogni possibilita’ di sviluppo in queste regioni". La lotta alle mafie, ha aggiunto il presidente della Repubblica, resta "una priorita’ per tutto il Paese". "La mafia e le altre espressioni della criminalita’ organizzata rimangono ancora un problema grave della societa’ italiana e dunque della democrazia italiana" e non possiamo escludere "che la mafia possa oggi tentare feroci ritorni alla violenza, anche di tipo stragistico e terroristico".
"Gia’ Falcone e Borsellino avevano chiarissima la visione della pericolosita’ del dispiegarsi della mafia sul versante della penetrazione nella vita economica e nei piu’ sofisticati circuiti finanziari: e non solo nel Mezzogiorno, ma anche nelle regioni del Nord e in piu’ vaste reti internazionali, e una pericolosita’ crescente ha via via acquistato la ‘ndrangheta calabrese. Ecco i nuovi fronti dell’impegno a combattere, colpire, debellare la criminalita’ organizzata".
"Oggi celebriamo un anniversario speciale non solo perche’ e’ trascorso un ventennio, ma anche perche’ gli orribili fatti della vigilia, la barbara aggressione di Brindisi e tutto quello che sta accadendo in Italia, la situazione del nostro Paese rendono prezioso il richiamo all’esperienza del maggio 1992, del bienno 1992-1993, prezioso il richiamo all’insegnamento di Falcone".
Proprio in relazione ai fatti di Brindisi, il capo dello Stato ha assicurato che gli assassini di Melissa, la ragazza uccisa nell’attentato, "la pagheranno" e saranno "assicurati alla giustizia".
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