La notte tra il 25 e il 26 ottobre è stato arrestato a Catania, dopo 18 anni di latitanza, Giovanni Arena, ricercato dal dicembre del 1993, quando era riuscito a sfuggire all’operazione antimafia "Orsa maggiore" contro la cosca dei Santapaola. Era nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità del Viminale.
Il boss 56enne, condannato all’ergastolo per omicidio e ricercato anche per associazione mafiosa, detenzione di armi e traffico di droga, sarebbe a capo insieme alla sua famiglia del traffico di stupefacenti che fa base al "palazzo di cemento" del rione Librino, una delle centrali della droga della città siciliana. Proprio in un appartamento al Librino la squadra mobile lo ha catturato, nascosto dietro un letto a ponte.
Ieri mattina al Viminale, durante la firma di 2 protocolli di legalità e sicurezza, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha definito l’arresto "un’operazione straordinaria", complimentandosi con il capo della Polizia Manganelli, con il questore di Catania e con il Servizio centrale operativo della Polizia (Sco). Quella della cattura di Arena è una "bella giornata per la lotta alla mafia", ha aggiunto Maroni.
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