"Il vicesindaco di Istanbul Matteo Orfini si consola con una riunione di giovani turchi per le liti con Renzi. La verita’ e’ che e’ finito il tempo della PlayStation. Renzi e Orfini ostentavano sicurezza diffondendo tu twitter immagini giocose, la realta’ elettorale e la realta’ di Roma Capitale e’ molto piu’ amara per loro. Le responsabilita’ in questa citta’ sono state di tutte le amministrazioni ma pare evidente che oggi Marino non puo’ reggere. Il fatto che Orfini annunci che il Prefetto non sciogliera’ il comune e’ inquietante. Cosa sa? Tira a indovinare o ci sono connessioni poco trasparenti in giro? Il condizionamento dell’attuale consiglio comunale e delle giunte che sono state guidate da Marino e’ evidente". Lo afferma in una nota Maurizio Gasparri (FI), vicepresidente del Senato.
"Cosi’ come appare chiara e drammatica la situazione in Regione. Le interviste di regime di Zingaretti non cancellano il degrado che ha travolto la Regione Lazio. Commissariamenti lunghi e tesi a depurare non solo la politica ma anche la burocrazia sono indispensabili. Non dar luogo a questa scelta sarebbe una responsabilita’ pesantissima – prosegue Gasparri -. Roma e la Regione sono alla paralisi e allo sbando. Non siamo in condizione di affrontare il Giubileo ne’ si puo’ garantire l’amministrazione corrente. L’accanimento terapeutico a difesa di Marino, pur tra le liti e le contraddizioni all’interno del PD e’ uno spettacolo non piu’ tollerabile. Non e’ necessario leggere le carte riservate, a cui abbiamo appreso solo Orfini ha accesso tra i politici. Basta leggere le cronache dei giornali. Dal vicesindaco attuale della Capitale Nieri di Sel, a tanti altri esponenti che in tutte le liste Buzzi ha fatto eleggere, ci sono elementi piu’ che sufficienti per calare il sipario. Le leggi peraltro consentono uno scioglimento non necessariamente per infiltrazioni mafiose, ma anche per l’andamento amministrativo assolutamente irregolare del comune – conclude l’esponente del Senato -. Le norme esistono, basta applicarle. Chi dovesse avere comportamenti omissivi ne dovra’ rispondere davanti alla legge".
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