Quest’anno le celebrazioni hanno inizio il 13 luglio con il triduo di preparazione fino al 15. Sabato 16 luglio avrà luogo la processione per le strade di Trastevere; successivamente, dopo una settimana, domenica 24 luglio alle 19,30 si terrà l’inizio della processione fiumarola, confermata nonostante la secca del Tevere di questi giorni. Secondo tradizione, la ricorrenza si celebra il 16 luglio e la leggenda informa che le origini risalgono al 1535, quando alcuni pescatori trovarono alla foce del Tevere una grande statua della Vergine Maria intagliata nel cedro. L’immagine venne consegnata dai marinai ai frati carmelitani della basilica di San Crisogono che riconobbero in essa la Vergine.
La Madonna Fiumarola, diventata la protettrice dei trasteverini, fu trasferita all’inizio del Seicento in un oratorio fatto costruire da Scipione Borghese, dove rimase fino al 1890 quando l’edificio fu demolito. Allora fu trasferita nella vicina chiesa di San Giovanni dei Genovesi, vi rimase per qualche decennio e poi venne nuovamente trasferita nella chiesa di Sant’Agata, dove si trova attualmente. Dalla piccola chiesa la Vergine esce solamente una volta all’anno, il sabato successivo al 16 luglio, giorno della sua festa. La statua viene rivestita di preziosi abiti e gioielli donati dai fedeli, poi percorre il tragitto compreso fra Sant’Agata e San Crisogono, dando luogo ad una solenne processione e ad una delle poche feste popolari che sono sopravvissute a Roma.
Fin dai tempi antichi il popolo dopo avere seguito la processione si riversava per le piazze e i vicoli del quartiere, dove venivano sistemati tavoli all’aperto. I venditori ambulanti esponevano la loro merce, c’erano i venditori di cocomero, quelli di grattachecca, la mescita del vino ed altro. Ai tempi attuali la festa de’ Noantri continua a richiamare romani e turisti, trasformandosi in una sorta di moderno luna park, sostituendo di fatto i tradizionali tiri a segno e le seggiole ruotanti della giostra. La festa si conclude con i fuochi di artificio dal terrazzo panoramico degli Aranci, all’Aventino.