Il caffe’, nel mondo, e’ sempre piu’ italiano. Nel 2013 Lavazza, l’espresso che promette una autentica ‘Italian Coffee Experience’, ha realizzato il 46% del fatturato all’estero. E il dato, reso noto in occasione dell’approvazione del bilancio 2013, e’ destinato ad aumentare: l’obiettivo dell’azienda torinese, solide radici italiane ma visione globale, punta a raggiungere nel breve periodo il 50% e, a lungo termine, addirittura il 70%.
Stati Uniti e Germania i Paesi chiave dello sviluppo in un mercato sempre piu’ difficile, perche’ si sta consolidando in grandi gruppi, e in cui far rotta sull’estero e’ l’unico modo per "sedersi al tavolo dei grandi player mondiali del caffe’ guardando il menu’ e non essendo parte di esso". A delineare le strategie dell’ottavo torrefattore al mondo, 17 miliardi di tazzine macinate, e’ l’amministratore delegato Antonio Baravalle. "Vogliamo portare ovunque la migliore esperienza del caffe’ italiano, adeguandola alle caratteristiche del mercato locale in cui operiamo", spiega il manager.
"A differenza delle aziende italiane che sono diventate di proprieta’ straniera – prosegue – noi puntiamo ad alleanze forti e, in aree storiche come Australia, Centro-Est Europa e Bacino del Mediterraneo, a lavorare attraverso distributori esteri di provata affidabilita’".
I dati del bilancio 2013 – 1.340,1 milioni di euro di fatturato (+0,7%), Ebitda in aumento a 245,7 milioni, Ebit a 145,4 milioni (+48%) e utile in lieve flessione a 84,8 milioni – sembrano confermare il successo della linea aziendale. In questa strategia si inserisce l’alleanza commerciale e industriale – iniziata nel 2010 e di recente rafforzata con un investimento di ulteriori 105 milioni di dollari – con Kuerig Green Mountain, con cui l’azienda torinese ha recentemente annunciato il lancio di una gamma di capsule K-Cup.
"Si tratta di un sistema – osserva Baravalle – che eroga il caffe’ filtro, di maggiore penetrazione nel mercato americano con una presenza stimata intorno a 20 milioni di famiglie". Non a caso nelle intenzioni di Lavazza quello a stelle e strisce e’ destinato a diventare il secondo mercato di riferimento, dopo l’Italia, dove nonostante il calo nei consumi del caffe’ (-1,5%) l’espresso torinese mantiene la leadership del comparto retail con una quota del 44,4% (+0,6%). "Negli Stati Uniti c’e’ un mercato da dieci miliardi di dollari l’anno di prodotti a base espresso – spiega Baravalle-. Ecco perche’ la nostra ambizione e’ fare degli Usa il nostro secondo mercato, dopo quello italiano, nei prossimi cinque anni".
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