“Siamo in deciso aumento rispetto non solo all’anno scorso ma anche al 2019. Così abbiamo confermato le strategie di sviluppo: a brevissimo sarà inaugurata la nuova distilleria, quadruplicata nelle capacità produttive e in regola con i dettami dell’industria 4.0″. Guarda con ottimismo al futuro, Piero Luxardo, 69 anni, è presidente della storica azienda Luxardo, sede a Torreglia (Padova), 26 milioni di fatturato, il 70% dall’export (fattura più negli Usa che in Italia), 50 dipendenti, ogni anno dai suoi stabilimenti escono 6 milioni di bottiglie. Oltre a confetture e prodotti di pasticceria.
Quest’anno – scrive Italia Oggi – compie 200 anni ed è entrata nell’elitaria associazione Les Hénokiens, a cui sono ammesse solo le aziende bicentenarie gestite dai discendenti dei fondatori. Luxardo va ad aggiungersi alla Pietro Beretta (armi,1526), Bortolo Nardini (1779, grappa) Amarelli (1731, liquirizia), Fratelli Piacenza (1733, tessuti di pregio), Garbellotto (1775, tini e botti).
Non solo imprenditore. Piero Luxardo è stato anche docente di Letteratura italiana contemporanea all’università di Padova e ha all’attivo oltre 90 pubblicazioni che riguardano prevalentemente la narrativa italiana del Novecento.
“E’ una media azienda – spiega Piero Luxardo parlando con Italia Oggi – che ha una sua specifica fisionomia, con un marchio molto forte nei settori della mixology e della pasticceria. Questo la rende stabile nella sua nicchia di mercato e in grado di affrontare con successo la sfida delle multinazionali. Poi c’è la nostra politica, che parte da un’idea di mio padre, quella di fornire le piante di marasche gratuitamente agli agricoltori con l’impegno di acquistare il frutto una volta raggiunta la maturazione”.