Lunedì 27 gennaio è stato inaugurato a Gedda l’ottavo e ultimo Villaggio Italia del tour mondiale di Nave Amerigo Vespucci, alla presenza del Ministro della Difesa Guido Crosetto accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ammiraglio Enrico Credendino.
Lo storico veliero e nave scuola della Marina Militare, Ambasciatore del Made in Italy nel mondo, dopo aver attraversato lo stretto di Bāb el-Mandeb scortata dalla Fregata Alpino e dal Cacciatorpediniere Caio Duilio, sosterà a Gedda fino al 30 gennaio insieme al Villaggio Italia, l’esposizione dedicata alle eccellenze italiane dopo le tappe di Los Angeles, Tokyo, Darwin, Singapore, Mumbai, Doha e Abu Dhabi.
La grande industria italiana, in particolare quella del lusso, il Made in Italy e il turismo sono tra i temi centrali del programma corporate del Villaggio Italia di Gedda dove alcuni dei più importanti rappresentanti dell’eccellenza industriale italiana, tra cui Fincantieri, Pirelli, Leonardo, Ferretti Group, Rina, Investindustrial e Confindustria sono protagonisti di momenti di incontro e approfondimento dedicati allo sviluppo industriale in Italia e all’estero.
Il ministro Crosetto ha detto: “L’approdo a Gedda di Nave Vespucci, il veliero più bello di sempre, che sta circumnavigando il Mondo, in un viaggio esaltante e mozzafiato, non è solo il simbolo e la bandiera delle eccellenze italiane che solcano mari e oceani. Ma sottolinea ed esalta anche un momento importante nei rapporti tra Italia e Arabia Saudita che, proprio in questi giorni, hanno visto la visita, a Gedda, della nostra Presidente del Consiglio e di molti Ministri.
I nostri due Paesi condividono molti valori, in particolare l’importanza che sempre attribuiamo alla parola data, all’amicizia e al valore della diplomazia e del rispetto del diritto internazionale.
Questo legame costituisce uno dei tanti pilastri che rafforzano il rapporto di amicizia tra le nostre Nazioni. Un rapporto che implica anche importanti responsabilità comuni, soprattutto in tema di pace e stabilità internazionale. Come ho detto altre volte, i progressi dei nostri popoli non dipendono solo da ciò che accade all’interno dei nostri confini, ma anche da quanto avviene intorno a noi. I percorsi di pace si costruiscono solo grazie e attraverso l’impegno condiviso dell’intera comunità internazionale”.