La Francia è un campo di battaglia. Le banlieue delle città francesi sono delle vere e proprie polveriere pronte ad esplodere. In compenso, il presidente francese Emmanuel Macron ed i suoi vogliono dare lezioni a noi riguardo alla gestione dell’immigrazione. Ogni giorno, i vari politici francesi che sono al governo del loro Paese hanno delle uscite quantomeno discutibili nei confronti dell’Italia e del nostro Governo. Del resto, i francesi sono noti per il loro atteggiamento di grandeur. Però, quello che si sta vedendo oggi dimostra che qualcosa al di là delle Alpi ha smesso di funzionare. Le violenze che si sono viste in questi giorni lo dimostrano. Forse, prima di dare lezioni a noi, lor signori farebbero bene a guardare in casa propria.
La Francia è un campo di battaglia, dicevo. Appare chiaro che il modello francese di gestione dell’immigrazione stia facendo acqua. I discendenti degli immigrati nordafricani in Francia non si sentono francesi. Questo è un dato di fatto. Il laicismo spinto dello Stato francese non funziona. Forse, quei discendenti dei migranti nordafricani in Francia sentono quell’istituzione laicista come qualcosa che non appartiene loro. Sentono di non essere parte della società francese. Perciò, cercano la loro identità nelle proprie radici. Questo è pericoloso. Basta pensare, per esempio, al fenomeno del fondamentalismo islamico e del terrorismo.
Dunque, Macron e soci farebbero bene guardare in casa propria, anziché fare osservazioni spesso sgradevoli sull’Italia e sul Governo italiano. Guardino a ciò che accade in casa loro perché la situazione sembra seria.